Attacco in Siria. Superate le 500 firme all’appello delle amministratrici e amministratori locali

Cinquecento! Questo circa il numero di sindaci, amministratrici e amministratori locali, ecc che hanno firmato ad ora l’appello promosso dalla Rete delle città in comune per fermare la tragedia che si sta consumando nel nord della Siria, a sostegno del popolo curdo e contro l’aggressione turca.

Una indignazione che le/gli amministratrici/ori locali assumono e fanno propria e che sta montando nel paese, mentre la comunità internazionale e l’unione Europea non riescono – o non vogliono – andare oltre alle dichiarazioni d’intenti. E’ in atto un aggressione tremenda, un vero e proprio tentativo di “sostituzione etnica”, la creazione di migliaia di profughi, e già un alto numero di vittime soprattutto civili, uno schiaffo tragico ad un popolo che ha combattuto l’Isis e che adesso non solo viene “ricompensato” da Erdogan (e dalle ignavie della comunità internazionale) con questo, ma che rischia fortemente di far rialzare la testa all’ISIS stesso, nonché di produrre conseguenze geo politiche inimmaginabili.

Da qui la richiesta alle istituzioni italiane ad ogni livello, alle Nazioni Unite, all’Unione Europea, al Consiglio d’Europa, di prendere una posizione chiara contro l’invasione da parte della Turchia nel Nord – Est della Siria e di sostenere in tutte le sedi opportune questa contrarietà con ogni mezzo possibile.

Un appello rivolto inoltre alla comunità nazionale ed internazionale, e alle organizzazioni della società civile affinché ci si mobilitino e si agiscano immediatamente contro la minaccia del risveglio dell’ISIS e dell’annientamento dei popoli del Nord – Est della Siria da parte della Turchia. Una vera e propria azione criminale da fermare! Contenuti presenti anche in un ordine del giorno che, su promozione della Rete delle Città in Comune, viene proposto nei consigli comunali ove presenti (in molti sono già stati presentati atti simili) e che inoltre chiede al governo di attivarsi per sospendere ogni vendita di armi alla Turchia, di valutare il ritiro dell’ambasciatore ad Ankara e di chiedere alla comunità internazionale di creare una no fly zone sull’area in questione, affinché venga impedito all’aviazione turca di colpire (e uccidere tante e tanti civili, come sta tragicamente avvenendo). Insomma non c’è tempo per le chiacchiere, è il momento di mobilitarsi e di agire concretamente, ad ogni livello, dalle città alla comunità nazionale ed internazionale.

La Rete delle Città in Comune

Qui il link per vedere l’elenco aggiornato dei firmatari (in continuo aumento)

https://docs.google.com/spreadsheets/d/10QoAB2YP1S76beykd2S3DABnCajOBD4v-TPud47xs3I/edit#gid=1881275963

Di seguito il link per poter firmare

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeGl2KOwHfCPXkJI1169o48hMui4iX3UrwdfUnqGQDWlXX8Fg/viewform

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