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Dalla Costituzione, dalle città, dalle piazze: un’alternativa al modello neoliberista. Dal prossimo week end l’iniziativa “Cento piazze per il programma”.

Comunicato congiunto Alleanza popolare per la Democrazia e l’Uguaglianza – Rete delle Città in Comune

Dalla Costituzione, dalle città, dalle piazze: un’alternativa al modello neoliberista. Dal prossimo week end l’iniziativa “Cento piazze per il programma”.

Non c’è più tempo. Precarizzazione della vita e del lavoro, emergenze sociali, crescita esponenziale delle diseguaglianze, razzismo e odio per il “diverso” – prodotti delle politiche neoliberiste degli ultimi 20 anni – sono in aumento.

Occorre una netta inversione di tendenza con l’obiettivo di costruire un’alternativa sociale, culturale, economica e politica. Oggi è necessario e possibile dare vita ad un’esperienza radicata nel Paese che sviluppi una proposta di cambiamento radicale rispetto alle politiche proposte dal Pd, dal Movimento 5 Stelle e dal centrodestra. Un nuovo polo politico che si fondi sul ripristino e l’estensione dei diritti di tutte e tutti, rovesciando il modello di economia diseguale imperante.

Le sue radici sono nell’attuazione della Costituzione, come ci indica e chiede chiaramente il risultato del Referendum del 4 dicembre. E per attuare la Costituzione è necessario lavorare con un nuovo metodo basato sulla partecipazione dal basso, innanzitutto a partire dalla definizione del programma. Una partecipazione vera e non preordinata, che rifiuti leadership calate dall’alto, e valorizzi, al contrario le idee di tutte e tutti: chi ha tessere e chi non ce le ha, chi è amministratore pubblico e chi no, chi ha fatto e fa esperienze civiche o di cittadinanza, chi milita nei movimenti e nelle associazioni, e chi in questi anni ha rinunciato anche a votare.

Con questo manteniamo aperto il dialogo con chi lavora per gli stessi obiettivi, ma per costruire una nuova idea di Paese, mettendoci definitivamente alle spalle equilibrismi e tatticismi, che neutralizzano partecipazione e portano solo alla costruzione di accrocchi senza anima.

Per questo l’iniziativa “100 piazze per il programma”, che si svolgerà nelle prossime settimane, è una tappa decisiva del percorso lanciato dal Brancaccio, e si interconnette strettamente con l’iniziativa itinerante della carovana delle “Piazze dell’alternativa”, portata avanti in questi mesi dalla Rete delle città in comune: dalla lotta al patto di stabilità alla difesa e rilancio del welfare, dalle politiche per una accoglienza degna alla disobbedienza ai decreti Minniti-Orlando, dalla riappropriazione del ruolo degli enti locali alla difesa del patrimonio pubblico e naturale dal cemento e dalla speculazione,dalla riduzione della spesa militare ad una politica di pace nel mediterraneo e nel mondo. Primi temi di un lavoro più ampio che continuerà a svilupparsi già nei prossimi giorni.

Partire dalle città, dalle proposte e dalle vertenze che comitati, associazioni, movimenti portano ogni giorno avanti con passione e determinazione, valorizzare le buone pratiche che, insieme alle esperienze diffuse sul territorio, decine e decine di amministratori e amministratrici provano a sperimentare negli enti locali: questo è il primo passaggio per la costruzione di uno spazio pubblico diffuso nel quale trovano spazio la partecipazione e il protagonismo dal basso, e anche il primo mattone di un programma credibile e coerente per una reale alternativa.

Per questo invitiamo tutte e tutti in ogni città a moltiplicare gli appuntamenti delle “Cento piazze”, proseguendo con altri appuntamenti nelle settimane successive, in vista della assemblea nazionale di novembre: un incontro che farà una prima sintesi delle proposte e lancerà la seconda fase del percorso. Un percorso sempre più necessario ed urgente.

Alleanza popolare per la Democrazia e l’Uguaglianza
Rete delle Città in Comune

21 ottobre a Roma contro il razzismo. Le città in comune aderiscono alla manifestazione.

Giustizia ed eguaglianza contro il razzismo: il 21 ottobre tutte/i a Roma

In un momento difficile della storia del paese e del pianeta intero, dobbiamo decidere fra due modelli di società. Quello includente, con le sue contraddizioni e quello che si chiude dentro ai privilegi di pochi. Sembriamo condannati a vivere in una società basata su una solitudine incattivita e rancorosa, in cui prendersela con chi vive nelle nostre stesse condizioni, se non peggiori, prevale sulla necessità di opporsi a chi di tale infelicità è causa. Una società che pretende di spazzare via i soggetti più fragili a partire da chi ha la “colpa” di provenire da un altro paese, rievocando un nazionalismo regressivo ed erigendo muri culturali, normativi e materiali. Una società in cui il prevalere di un patriarcato violento e criminale è l’emblema evidente di un modello tradizionale che sottopone le donne alla tutela maschile e ne nega la libertà. Disagio e senso di insicurezza diffuso sono strumentalizzati dalla politica, dai media e da chi ha responsabilità di governo. Si fomentano odi e divisioni per non affrontare le cause reali di tale dramma: la riduzione di diritti, precarietà delle condizioni di vita, mancanza di lavoro e servizi.

Eppure sperimentiamo quotidianamente, nei nostri luoghi di vita sociale, solidarietà e convivenza, intrecciando relazioni di eguaglianza, parità, reciproca contaminazione, partendo dal fatto che i diritti riguardano tutte e tutti e non solo alcuni. Scegliamo l’incontro e il confronto nella diversità, riconoscendo pari dignità a condizione che non siano compromessi i diritti e il rispetto di ogni uomo o donna.

Vogliamo attraversare insieme le strade di Roma il 21 ottobre e renderci visibili con una marea di uomini, donne e bambini che chiedono eguaglianza, giustizia sociale e che rifiutano ogni forma di discriminazione e razzismo.

Migranti, richiedenti asilo e rifugiati che rivendicano il diritto a vivere con dignità insieme a uomini e donne stanchi di pagare le scelte sbagliate di governi che erodono ogni giorno diritti e conquiste sociali, rendendoci poveri, insicuri e precari.

Associazioni, movimenti, forze politiche e sociali, che costruiscono ogni giorno dal basso percorsi di accoglienza e inclusione e che praticano solidarietà insieme a migranti e richiedenti asilo, convinti che muri e confini di ogni tipo siano la negazione del futuro per tutti.

Ong che hanno salvato migliaia di vite in mare.

Persone nate o cresciute in Italia, che esigono l’approvazione definitiva della riforma sulla cittadinanza.

Giornalisti che tentano di fare con onestà il proprio mestiere, raccontando la complessità delle migrazioni e prestando attenzione anche alle tante esperienze positive di accoglienza.

Costruttori di pace mediante la nonviolenza, il dialogo, la difesa civile, l’affermazione dei diritti umani inderogabili in ogni angolo del pianeta e che credono nella libertà di movimento.

Vogliamo ridurre le diseguaglianze rivendicando, insieme ai migranti e ai rifugiati, politiche fiscali, sociali e abitative diverse che garantiscano per tutte e tutti i bisogni primari.

Il superamento delle disuguaglianze parte dal riconoscimento dei diritti universali, a partire dal lavoro, a cui va restituito valore e dignità, perché sia condizione primaria di emancipazione e libertà.

Chiediamo la cancellazione della Bossi-Fini che ha fatto crescere situazioni di irregolarità, lavoro nero e sommerso, sfruttamento e dumping socio-lavorativo.

Denunciamo l’uso strumentale della cooperazione e le politiche di esternalizzazione delle frontiere e del diritto d’asilo. Gli accordi, quasi sempre illegittimi, con paesi retti da dittature o attraversati da conflitti; le conseguenze nefaste delle leggi approvate dal parlamento su immigrazione e sicurezza urbana che restringono i diritti di migranti e autoctoni (decreti Minniti Orlando) di cui chiediamo l’abrogazione; le violazioni commesse nei centri di detenzione in Italia come nei paesi a sud del Mediterraneo finanziati dall’UE. Veri e propri lager, dove i migranti ammassati sono oggetto di ogni violenza. Esigiamo che delegazioni del parlamento europeo e di quelli nazionali si attivino per visitarli senza alcun vincolo o limitazione.

Chiediamo canali di ingresso sicuri e regolari in Europa per chi fugge da guerre, persecuzioni, povertà, disastri ambientali.

Occorrono politiche di accoglienza diffusa che vedano al centro la dignità di chi è accolto e la cura delle comunità che accolgono. Politiche locali che antepongano l’inclusione alle operazioni di polizia urbana. E occorre un sistema di asilo europeo che non imprigioni chi fugge nel primo paese di arrivo.

Il 21 ottobre uniamo le voci di tutte le donne e gli uomini che guardano dalla parte giusta, cercano pace e giustizia sociale, sono disponibili a lottare contro ogni forma di discriminazione e razzismo.

Per adesioni: 21ottobrecontroilrazzismo@gmail.com

Cento piazze per il programma. Prosegue il percorso avviato al teatro Brancaccio

di Anna Falcone e Tomaso Montanari

Il percorso del Brancaccio va avanti e cresce grazie alle assemblee che si stanno celebrando in tutta Italia, fra piccoli e grandi centri. Solo per citare questi ultimi, già nel mese di Luglio, si sono tenuti i primi incontri a Firenze, Roma e Milano. Sono seguite a Settembre le assemblee di Torino, Bologna, Pescara e Perugia. Presto sarà la volta di Genova, Napoli, Venezia, Palermo e, a seguire, tante altre città. Parte da qui la nostra iniziativa “Cento Piazze per il Programma”: incontri partecipati, seri, bellissimi, ricchi di idee e di entusiasmo, in cui stiamo dando seguito al percorso iniziato il 18 Giugno a Roma. Da tutti scaturisce la volontà di costruire insieme una Sinistra unita e capace di invertire la rotta del Paese: due caratteristiche indivisibili, perché la prima è in funzione della seconda.

La strada che porta a questo risultato non passa attraverso tavoli di vertice, ma dalla costruzione di un progetto politico innovativo, chiaro, radicale, che possa realizzare una Lista civica e di sinistra con candidati credibili e scelti democraticamente dai cittadini e nei territori, non calati dall’alto. Per questo abbiamo deciso di iniziare dalla partecipazione dei cittadini e dalle assemblee tematiche in cui scrivere insieme il programma.

LE ASSEMBLEE

Vi abbiamo proposto di lavorare sulle priorità programmatiche decise dall’assemblea del Brancaccio e di tenere, a partire dall’ultimo fine settimana di Settembre, le assemblee sui primi cinque punti:

1) Lavoro, diritto al reddito, pensioni, equità di genere e intergenerazionale;
2) Diritti, welfare (diritto alla salute, giustizia e assistenza sociale); scuola, ricerca e università; ruolo dello Stato (art. 3 Cost.) e discussione sull’Europa
3) Fiscalità: equità e progressività;
4) Innovazione, energia, ambiente, modelli di sviluppo;
5) Immigrazione, inclusione e politiche securitarie, modello sociale.

Molti ci hanno chiesto di poter utilizzare anche il fine settimana successivo (6-8 Ottobre) e non possiamo che essere d’accordo. Per questo abbiamo deciso di estendere le date dell’iniziativa e programmare negli ultimi due fine settimana di Ottobre (20-22 e 27-29) la seconda sessione di assemblee in cui discuteremo degli altri temi, indicati come prioritari per il programma:

6) Attuazione della Costituzione: sovranità popolare, modello democratico, cittadinanza, partecipazione, partiti politici;

7) Economia ecologica e sostenibile, vincoli europei, pareggio di bilancio (art. 81 Cost.), politica monetaria, cooperazione e sviluppo comune;

8) Politiche giovanili, sostegno al disagio, lavoro e valorizzazione delle risorse e dei talenti;

9) Beni comuni, valorizzazione del patrimonio naturale, artistico e culturale. Mezzogiorno e sviluppo delle aree depresse;

10) Pace, disarmo, lotta al terrorismo, politica internazionali. Globalizzazione dei diritti.

Tutti i punti dovranno essere trattati nella prospettiva della parità di genere, delle differenze e delle pari opportunità fra generazioni, nella fruibilità delle risorse e nel diritto a decidere del proprio futuro.

Le assemblee locali dovranno essere rivolte alla cittadinanza e aperte alla più ampia partecipazione di singoli, soggetti civici e associativi. Per questo, dovranno essere pubblicizzate nel modo più largo possibile, tenersi in luoghi pubblici o aperti al pubblico e, ove possibile, all’aperto.

Al tal fine, vi invitiamo a comunicarne date e luoghi degli incontri all’indirizzo e-mail perlademocraziaeluguaglianza@gmail.com: ne daremo diffusione nazionale tramite il nostro sito web (www.perlademocraziaeluguaglianza.it) e pagine social, in modo che chiunque voglia possa partecipare.

Le assemblee dovranno celebrarsi in tempi e modi che ne garantiscano apertura, pluralità e trasparenza in modo che tutti possano partecipare attivamente e prendere la parola, nel rispetto della parità di genere, dando spazio ai contributi di chi vive i problemi in prima persona, dei giovani e delle associazioni e realtà locali. Accanto agli interventi dei cittadini, sarà opportuno prevedere quelli di esperti della tematica che si è deciso di affrontare.

Tutti gli incontri dovranno convergere nella redazione di una proposta programmatica.

I REPORT

Vi chiediamo di raccogliere i vostri contributi in una proposta sintetica di massimo 5 cartelle, in cui siano indicati: il nome e i componenti del gruppo proponente, il tema, la proposta dettagliata in punti, completa dei tempi, modi e risorse per realizzarla. Per facilitarvi la redazione, abbiamo predisposto un modello che potrete scaricare QUI

Ogni ulteriore documento di dettaglio/dossier/documentazione potrà essere inviato in allegato.

Tutto questo, perché non vogliamo scrivere un “libro dei sogni”, ma concentrarci su proposte concrete e credibili, volte a migliorare la vita delle persone e a realizzare una società più giusta e democraticamente avanzata.

Le vostre idee e proposte dovranno essere inviate sempre all’indirizzo email perlademocraziaeluguaglianza@gmail.com e saranno caricate sul sito, affinché tutti gli aderenti al nostro progetto possano leggerle e valutarle, previa registrazione.

L’obiettivo è di costruire un programma plurale e condiviso democraticamente. Ancora, di decidere insieme come proseguire il nostro percorso e strutturare democraticamente la nostra organizzazione, che non sarà mai di leader, ma di persone che lavorano insieme per un progetto democratico.

PRIMA ORGANIZZAZIONE

Fino ad allora, vi invitiamo ad organizzarvi in Coordinamenti locali temporanei e di scopo, aperti a quanti si aggiungeranno, inclusivi e plurali e paritari, aventi il compito di sostenere l’organizzazione delle assemblee e favorire la massima partecipazione di cittadini, comitati, associazioni e realtà locali. Se lo riterrete utile, e non divisivo vi invitiamo a indicare un portavoce e un portavoce che, insieme, mantengano i rapporti con gli altri coordinamenti locali e con il livello nazionale.

A conclusione delle assemblee tematiche ci rivedremo tutti a Roma, in Novembre, per una grande assemblea nazionale in cui presentare il frutto di questo lavoro: il nostro progetto per il Paese.

ADESIONI

Chiunque voglia partecipare attivamente e aderire al nostro percorso potrà registrarsi da lunedì 25 settembre compilando il form a questo link https://www.aderisci.perlademocraziaeluguaglianza.it/events/1/subscriptions/new

Invitiamo a registrarsi anche chi aveva partecipato all’incontro del Brancaccio e consegnato solo la scheda cartacea.

 

AUTOFINANZIAMOCI

Vi invitiamo, altresì, a contribuire con una donazione al progetto e alle assemblee locali, che – lo ribadiamo – si basano interamente sulle nostre forze e sull’autofinanziamento.

Per sostenere il nostro progetto, le edizioni del Gruppo Abele hanno pubblicato un libro, “Indicativo futuro: le cose da fare. Materiali per una politica alternativa” (http://www.giunti.it/libri/saggistica/indicativo-futuro-le-cose-da-fare/), raccoglie molte delle idee sui temi di discussione che stiamo affrontando: attuazione della Costituzione, lavoro, economia, reddito, Europa, scuola, migranti, democrazia partecipativa, politica e futuro della sinistra. Per questo lavoro ringraziamo Livio Pepino, che ha curato l’introduzione, e gli autori che ci hanno generosamente e autorevolmente affiancato: Alessandra Algostino, Giuseppe De Marzo, Lorenzo Marsili e Yanis Varoufakis, Federico Martelloni, Filippo Miraglia, Mario Pianta, Christian Raimo. Chi vuole può acquistarlo al prezzo di € 5,00 (scrivendo a: egallina@gruppoabele.org) e venderlo in occasione degli incontri pubblici, chiedendo un contributo in più rispetto al prezzo di copertina (€ 7,00), per finanziare le assemblee locali.

Buon lavoro e andiamo avanti!

 

LA LETTERA DI FALCONE E MONTANARI IN PDF

Trento è città Stop-CETA. Approvato l’odg proposto da l’Altra Trento della Rete delle Città in Comune

Dal 12 settembre anche Trento è una città Stop-CETA
Il dispositivo è stato approvato con 24 voti favorevoli, 11 astenuti e nessun contrario.
L’intera giunta di centrosinistra si è astenuta!
La mozione era stata presentata da L’altra Trento a Sinistra alla commissione ambiente che ne ha condiviso i contenuti e, con piccole modifiche l’ha adottata come mozione della commissione.
La Coldiretti  aveva invitato a luglio tutti i comuni e le regioni ad adottare odg contro la ratifica del CETA che la rete delle Città in Comune aveva rilanciato .

La pace prima di tutto. Nuova tappa de le piazze dell’alternativa

16-9

Il terrorismo che si abbatte tragicamente anche sull’Europa è, in primo luogo, l’altra faccia della guerra infinita che da oltre un quarto di secolo si abbatte sul pianeta. Ne è il principale “effetto collaterale”, che non sarà sconfitto con più guerre, militarizzazione dei confini e politiche di esplusione, ma con la costruzione di politiche attive di pace, di disarmo e di convivenza. Si tratta per il nostro Paese di attuare, finalmente, i  principi fondamentali della Costituzione repubblicana. Continua la lettura di La pace prima di tutto. Nuova tappa de le piazze dell’alternativa

Al via le adesioni alla piattaforma online della rete delle Città in Comune. Fino al 15 settembre si raccolgono i soci fondatori.

La rete delle Città in Comune ha affidato a un gruppo di lavoro il compito di costruire le condizioni per adottare una piattaforma informatica di condivisione documenti e materiali, redazione collaborativa, gestione di attività (mobilitazioni, incontri, ecc.) e deliberazione.

A conclusione del suo lavoro il gruppo ha individuato una piattaforma (open source) che garantisce le funzionalità richieste (una cui versione test potete trovare al link http://cittaincomune.opendcn.org/) e ha predisposto lo statuto e l’atto costitutivo dell’associazione che dovrà gestirla, che a questo punto entra nella fase istitutiva. Come primo atto, appena registrata, dovrà decidere sul concreto modo di funzionamento e di utilizzo della piattaforma e in particolare sui seguenti punti (vedi il report):

  1. Tipo di piattaforma: strumento di servizio per amministratori o aperta a tutti fin dalla fine del 2017
  2. Livelli di accesso: profilazione utente (che secondo noi si potrebbe risolvere con “iscritto/a” e “iscritto/a certificato/a”) e quali cose ogni tipo di utente può e non può fare dentro la piattaforma
  3. Regole di ingaggio: come si debba identificare un’iscritta/o (eventuali certificazioni: documento d’indentità? codice fiscale? altro?
  4. Adesione: a pagamento o meno (secondo il GL dovrebbe esserlo, ma non c’è stata unanimità)
  5. Modalità di rappresentazione territoriale: in che modo garantire i piccoli territori, non penalizzare troppo i grandi garantendo i piccoli, e favorire la partecipazione di tutte e tutti
  6. Rapporto con altre realtà: già oggi sappiamo che realtà “altre” rispetto alla rete delle città in comune sarebbero interessatissime ad usare la piattaforma: lo potranno fare? in che modo?
  7. Regole di accesso e convivenza: netiquette (regole comportamentali condivise da tenersi dentro la piattaforma), documento per l’adesione (e dunque valori fondamentali della piattaforma), etc

Per tutte queste decisioni di impostazione iniziale, che il gruppo di lavoro non poteva assumere da solo, provvedono in assemblea (online) i soci fondatori, ossia i/le rappresentanti delle realtà locali che si dichiarano interessate ad utilizzarla: lo statuto prevede che abbiano questa qualifica

“uno/a per ciascun Comune, Regione, Circoscrizione o Municipio ad elezione diretta – elevabile a 2 per i Comuni con popolazione superiore a 10.000  abitanti -, i gruppi consiliari o le liste che abbiano partecipato senza successo a una competizione elettorale per le amministrazioni circoscrizionali o municipali, comunali o regionali. Per essere rappresentati fra i fondatori i gruppi consiliari devono farne richiesta e devono essere espressione di liste che si siano presentate alla competizione elettorale con un programma coerente con le posizioni e le finalità della rete. Analoga condizione si applica alle liste che abbiano partecipato senza successo a una competizione elettorale.”

L’adesione all’associazione in qualità di soci fondatori avviene attraverso la compilazione di un form che trovate seguendo questo Link.

(+++ il modulo online richiede un account google, chi non lo ha e non lo vuol fare può aderire anche scaricando e compilando questo PDF  inviandolo a adesioni.piattaforma.rcc@gmail.com +++)

Per qualsiasi informazione o problema e per richiedere copia dell’atto costitutivo e dello Statuto scrivere a adesioni.piattaforma.rcc@gmail.com

Il termine per le adesioni è fissato al 15/9: sarebbe però importante avere un primo quadro di adesioni già per fine mese (5/9 al massimo) così da poter anticipare la registrazione con il codice fiscale e rendere immediatamente operative le decisioni che saranno prese dall’associazione subito dopo il 15 settembre, anche in considerazione delle scadenze di iniziativa e di mobilitazione che si prefigurano per il prossimo autunno.

2 agosto Overshootday. La rete delle Città in comune per un nuovo modello di sviluppo

Oggi 2 agosto è l’overshootday. Da domani alla fine dell’anno consumeremo risorse che il Pianeta non potrà riprodurre. Adesione della Rete alla campagna per invertire questa rotta, per un nuovo modello di sviluppo economico e sociale alternativo a quello neoliberista, che non ipotechi il futuro Continua la lettura di 2 agosto Overshootday. La rete delle Città in comune per un nuovo modello di sviluppo

La rete delle Città in comune aderisce alle iniziative della giornata del 14 luglio contro i decreti Minniti-Orlando

unnamedIl 14 luglio non è solamente la data simbolo della Rivoluzione Francese, legata alla presa della Bastiglia nel 1789. Rappresenta l’affermarsi, con un movimento di popolo, di tre principi fondamentali validi per il mondo intero, la libertà, l’uguaglianza, la fraternità. Purtroppo questi principi sono oggi duramente messi in discussione. Continua la lettura di La rete delle Città in comune aderisce alle iniziative della giornata del 14 luglio contro i decreti Minniti-Orlando

Assemblea nazionale delle Città in Comune:”Accogliamo e rilanciamo il percorso nato al Brancaccio. Mettiamo a disposizione metodo e contenuti”. Intervenuta Falcone all’assemblea.

Assemblea – domenica scorsa – della Rete delle Città in Comune: “Raccogliamo e rilanciamo il percorso aperto al Brancaccio, mettendo a disposizione il metodo e i contenuti che abbiamo prodotto e produrremo. Obbiettivo comune è ripartire dalla Costituzione per una decisa svolta superando – davvero – le politiche neoliberiste degli ultimi decenni”.

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