Bozza ordine del giorno sulla trasformazione del Fiscal Compact in trattato europeo per la presentazione nei consigli comunali

Il Consiglio Comunale di….

Ricordato

Che il c.d. Fiscal Compact – formalmente “Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell’unione economica e monetaria” o “Patto di Bilancio Europeo” – è un trattato intergovernativo europeo sottoscritto nel marzo 2012 dalla buona parte dei Paesi della UE.

Che esso prevede regole particolarmente stringenti per il rispetto di vincoli di bilancio dei paesi sottoscrittori – fra le altre : 1  il vincolo dello 0,5 di deficit “strutturale” rispetto al PIL,  2 per i paesi con un rapporto tra debito e PIL superiore al 60 per cento previsto dal Trattato di  Maastricht, l’obbligo di ridurre il rapporto di almeno 1/20esimo all’anno  3 l’obbligo di mantenere al massimo al 3 per cento il rapporto tra deficit e PIL, come da trattato di Maastricht.

Che per l Italia – vista la sua situazione di bilancio strutturale e un rapporto debito PIL più che doppio rispetto al 60% – si tratterebbe di impostare manovre finanziarie annuali da decine di miliardi di euro, onde rispettare tale accordo

Che il trattato inoltre prevede l introduzione del pareggio di bilancio per ciascuno Stato in “disposizioni vincolanti di natura permanente – preferibilmente costituzionale”

Che l Italia ha proceduto al recepimento del trattato  – senza alcuna consultazione popolare, ma solo un passaggio parlamentare – nel luglio 2012 e all introduzione del suddetto obbligo in Costituzione con la revisione Costituzionale dell’Art  81, avvenuta nel 2012.

Ricordato altresì

Che l articolo 16 del trattato prevede che entro cinque anni dall entrata in vigore (1/1/2013) esso venga inserito nell’ordinamento comunitario; di conseguenza che avvenga la sua trasformazione – entro quest’anno – da accordo intergovernativo in parte integrante degli ordinamenti fondativi della UE, come i Trattati.

Che tale trasformazione imporrà il pieno dispiegamento dei suoi obblighi per i paesi sottoscrittori,  il suo farsi parte costitutiva e fondante dell’Unione Europea, e assai più difficoltoso complesso e arduo procedere a una sua cancellazione o anche solo revisione

Considerato

Che le politiche cd di austerità – portate avanti negli ultimi anni,  soprattutto come risposta  (diametralmente opposta a quelle necessarie) alla crisi del 2008 – a livello europeo e di conseguenza nazionale e locale – hanno prodotto effetti devastanti sulla mancata ripresa economica, sull’impoverimento dei cittadini europei, sull acuirsi delle disuguaglianze sociali, sulla sistematica disintegrazione del sistema di protezione sociale – dimostrando come tale indirizzo di politica economica fosse elemento di aggravamento della crisi in atto oltre che devastante dal punto di vista sociale.

Che la suddetta trasformazione del Fiscal Compact avrebbe quindi effetti moltiplicativi delle suddette politiche fallimentari, oltre ad alimentare un clima di distacco e sfiducia delle popolazioni europee verso la UE.

Che tale clima potrebbe contribuire a determinare una vera e propria disintegrazione dell Unione Europea – Brexit docet – e all acuirsi del consenso a soggettività politiche che – con l alibi del sovranismo e dello jus sanguinis (letto in maniera per altro strumentale e restrittiva) – individuano in politiche di estrema destra e di scaricamento sui soggetti già più deboli l onere della situazione venutasi a creare.

Ricordato inoltre

Come il dogma dell obbedienza a tale trattato – e in generale alle politiche di austerità e di pareggio di bilancio –  sia stato nettamente negato anche dalla sentenza della Corte Costituzionale n° 275 dell ottobre 2016, dove si indica – in estrema sintesi – che servizi primari incomprimibili per i cittadini non possono venir negati da vincoli di bilancio e che il corpus normativo costituzionale nazionale ha primazia sul rispetto dei trattati medesimi (anche se inserito in un – singolo – articolo della Carta Costituzionale) . Aspetto quest ultimo già sentenziato dagli organi preposti della nazione tedesca.

Valutato che il Fiscal Compact –  e in generale il corpus normativo che regola la cd austerità europea imposta agli stati membri – sia stato predisposto, approvato e messo in atto senza la benché minima consultazione o quanto meno coinvolgimento diretto dei cittadini. Necessità questa dovuta alle pesanti ricadute attuali e future – una volta pienamente facente parte esso dei Trattati fondativi europei – che subiranno

Considerato inoltre

Tali ricadute – per quanto riguarda i singoli e le comunità locali intese nel loro complesso, quindi anche i comuni – vengono subite a caduta tramite vincoli di bilancio quali il patto di stabilità.

Valutato quindi

Come sia necessario compiere ogni sforzo – diretto e indiretto – affinché non avvenga la trasformazione del Fiscal Compact indicata in narrativa, al fine di non far dispiegare ad esso pienamente i suoi effetti devastanti socialmente, e recessivi

Il Consiglio Comunale

Invita

Il Parlamento Nazionale e il Parlamento Europeo a affrontare nel dettaglio la suddetta questione, dedicando ad essa apposite sedute e approfondimenti, anche al fine di una presa di posizione chiara  di ciascun parlamentare in merito alla medesima

Il Parlamento e il Governo nazionale a compiere ogni atto tale affinché la trasformazione suddetta non venga effettivamente realizzata, agendo in primis in sede europea

Il parlamento ed europeo e il governo nazionale a valutare ogni forma di coinvolgimento diretto dei cittadini in merito ad un loro pronunciamento in merito, fatto salve le forme di consultazione impedite da norme costituzionali

Impegna l’amministrazione comunale

A farsi promotrice di forme di informazione e consultazione dei propri cittadini in merito, nonché a promuovere e o a sostenere –  di concerto con altri enti locali che, investiti della questione, vorranno condividere tale percorso-  forme di consultazione popolare da proporre ai cittadini italiani affinché si esprimano sulla questione.

A sostenere – nelle forme e nei limiti imposti ad un ente locale – forme di mobilitazione che – nel corpo sociale – avversino la suddetta trasformazione di status del Fiscal Compact.

A proporre in tutte le – anche in via incidentale – il giudizio di compatibilità del Fiscal Compact e della sua trasformazione secondo l art 16 del trattato stesso, anche alla luce della sentenza n° 275 della Corte Costituzionale

A opporsi – nelle forme e nei limiti consentiti dalle leggi – in tutte le sedi, alla sua applicazione e alle conseguenti ricadute in termini economici e sociali per la propria comunità locale che la piena applicazione del trattato avrà.

 

Scarica la bozza di odg sul fiscal compact

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