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Il momento è ora: occorre una sinistra, civica, larga e partecipata

Pubblichiamo di seguito il documento letto da Tomaso Montanari e Anna Falcone nella conferenza stampa che si è tenuta oggi nella sala della Stampa Romana che fa il punto della situazione politica in seguito alle vicende di questi giorni e rilancia con forza l’inizia del percorso per un’alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza.

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Dalla Costituzione, dalle città, dalle piazze: un’alternativa al modello neoliberista. Dal prossimo week end l’iniziativa “Cento piazze per il programma”.

Comunicato congiunto Alleanza popolare per la Democrazia e l’Uguaglianza – Rete delle Città in Comune

Dalla Costituzione, dalle città, dalle piazze: un’alternativa al modello neoliberista. Dal prossimo week end l’iniziativa “Cento piazze per il programma”.

Non c’è più tempo. Precarizzazione della vita e del lavoro, emergenze sociali, crescita esponenziale delle diseguaglianze, razzismo e odio per il “diverso” – prodotti delle politiche neoliberiste degli ultimi 20 anni – sono in aumento.

Occorre una netta inversione di tendenza con l’obiettivo di costruire un’alternativa sociale, culturale, economica e politica. Oggi è necessario e possibile dare vita ad un’esperienza radicata nel Paese che sviluppi una proposta di cambiamento radicale rispetto alle politiche proposte dal Pd, dal Movimento 5 Stelle e dal centrodestra. Un nuovo polo politico che si fondi sul ripristino e l’estensione dei diritti di tutte e tutti, rovesciando il modello di economia diseguale imperante.

Le sue radici sono nell’attuazione della Costituzione, come ci indica e chiede chiaramente il risultato del Referendum del 4 dicembre. E per attuare la Costituzione è necessario lavorare con un nuovo metodo basato sulla partecipazione dal basso, innanzitutto a partire dalla definizione del programma. Una partecipazione vera e non preordinata, che rifiuti leadership calate dall’alto, e valorizzi, al contrario le idee di tutte e tutti: chi ha tessere e chi non ce le ha, chi è amministratore pubblico e chi no, chi ha fatto e fa esperienze civiche o di cittadinanza, chi milita nei movimenti e nelle associazioni, e chi in questi anni ha rinunciato anche a votare.

Con questo manteniamo aperto il dialogo con chi lavora per gli stessi obiettivi, ma per costruire una nuova idea di Paese, mettendoci definitivamente alle spalle equilibrismi e tatticismi, che neutralizzano partecipazione e portano solo alla costruzione di accrocchi senza anima.

Per questo l’iniziativa “100 piazze per il programma”, che si svolgerà nelle prossime settimane, è una tappa decisiva del percorso lanciato dal Brancaccio, e si interconnette strettamente con l’iniziativa itinerante della carovana delle “Piazze dell’alternativa”, portata avanti in questi mesi dalla Rete delle città in comune: dalla lotta al patto di stabilità alla difesa e rilancio del welfare, dalle politiche per una accoglienza degna alla disobbedienza ai decreti Minniti-Orlando, dalla riappropriazione del ruolo degli enti locali alla difesa del patrimonio pubblico e naturale dal cemento e dalla speculazione,dalla riduzione della spesa militare ad una politica di pace nel mediterraneo e nel mondo. Primi temi di un lavoro più ampio che continuerà a svilupparsi già nei prossimi giorni.

Partire dalle città, dalle proposte e dalle vertenze che comitati, associazioni, movimenti portano ogni giorno avanti con passione e determinazione, valorizzare le buone pratiche che, insieme alle esperienze diffuse sul territorio, decine e decine di amministratori e amministratrici provano a sperimentare negli enti locali: questo è il primo passaggio per la costruzione di uno spazio pubblico diffuso nel quale trovano spazio la partecipazione e il protagonismo dal basso, e anche il primo mattone di un programma credibile e coerente per una reale alternativa.

Per questo invitiamo tutte e tutti in ogni città a moltiplicare gli appuntamenti delle “Cento piazze”, proseguendo con altri appuntamenti nelle settimane successive, in vista della assemblea nazionale di novembre: un incontro che farà una prima sintesi delle proposte e lancerà la seconda fase del percorso. Un percorso sempre più necessario ed urgente.

Alleanza popolare per la Democrazia e l’Uguaglianza
Rete delle Città in Comune

Cento piazze per il programma. Prosegue il percorso avviato al teatro Brancaccio

di Anna Falcone e Tomaso Montanari

Il percorso del Brancaccio va avanti e cresce grazie alle assemblee che si stanno celebrando in tutta Italia, fra piccoli e grandi centri. Solo per citare questi ultimi, già nel mese di Luglio, si sono tenuti i primi incontri a Firenze, Roma e Milano. Sono seguite a Settembre le assemblee di Torino, Bologna, Pescara e Perugia. Presto sarà la volta di Genova, Napoli, Venezia, Palermo e, a seguire, tante altre città. Parte da qui la nostra iniziativa “Cento Piazze per il Programma”: incontri partecipati, seri, bellissimi, ricchi di idee e di entusiasmo, in cui stiamo dando seguito al percorso iniziato il 18 Giugno a Roma. Da tutti scaturisce la volontà di costruire insieme una Sinistra unita e capace di invertire la rotta del Paese: due caratteristiche indivisibili, perché la prima è in funzione della seconda.

La strada che porta a questo risultato non passa attraverso tavoli di vertice, ma dalla costruzione di un progetto politico innovativo, chiaro, radicale, che possa realizzare una Lista civica e di sinistra con candidati credibili e scelti democraticamente dai cittadini e nei territori, non calati dall’alto. Per questo abbiamo deciso di iniziare dalla partecipazione dei cittadini e dalle assemblee tematiche in cui scrivere insieme il programma.

LE ASSEMBLEE

Vi abbiamo proposto di lavorare sulle priorità programmatiche decise dall’assemblea del Brancaccio e di tenere, a partire dall’ultimo fine settimana di Settembre, le assemblee sui primi cinque punti:

1) Lavoro, diritto al reddito, pensioni, equità di genere e intergenerazionale;
2) Diritti, welfare (diritto alla salute, giustizia e assistenza sociale); scuola, ricerca e università; ruolo dello Stato (art. 3 Cost.) e discussione sull’Europa
3) Fiscalità: equità e progressività;
4) Innovazione, energia, ambiente, modelli di sviluppo;
5) Immigrazione, inclusione e politiche securitarie, modello sociale.

Molti ci hanno chiesto di poter utilizzare anche il fine settimana successivo (6-8 Ottobre) e non possiamo che essere d’accordo. Per questo abbiamo deciso di estendere le date dell’iniziativa e programmare negli ultimi due fine settimana di Ottobre (20-22 e 27-29) la seconda sessione di assemblee in cui discuteremo degli altri temi, indicati come prioritari per il programma:

6) Attuazione della Costituzione: sovranità popolare, modello democratico, cittadinanza, partecipazione, partiti politici;

7) Economia ecologica e sostenibile, vincoli europei, pareggio di bilancio (art. 81 Cost.), politica monetaria, cooperazione e sviluppo comune;

8) Politiche giovanili, sostegno al disagio, lavoro e valorizzazione delle risorse e dei talenti;

9) Beni comuni, valorizzazione del patrimonio naturale, artistico e culturale. Mezzogiorno e sviluppo delle aree depresse;

10) Pace, disarmo, lotta al terrorismo, politica internazionali. Globalizzazione dei diritti.

Tutti i punti dovranno essere trattati nella prospettiva della parità di genere, delle differenze e delle pari opportunità fra generazioni, nella fruibilità delle risorse e nel diritto a decidere del proprio futuro.

Le assemblee locali dovranno essere rivolte alla cittadinanza e aperte alla più ampia partecipazione di singoli, soggetti civici e associativi. Per questo, dovranno essere pubblicizzate nel modo più largo possibile, tenersi in luoghi pubblici o aperti al pubblico e, ove possibile, all’aperto.

Al tal fine, vi invitiamo a comunicarne date e luoghi degli incontri all’indirizzo e-mail perlademocraziaeluguaglianza@gmail.com: ne daremo diffusione nazionale tramite il nostro sito web (www.perlademocraziaeluguaglianza.it) e pagine social, in modo che chiunque voglia possa partecipare.

Le assemblee dovranno celebrarsi in tempi e modi che ne garantiscano apertura, pluralità e trasparenza in modo che tutti possano partecipare attivamente e prendere la parola, nel rispetto della parità di genere, dando spazio ai contributi di chi vive i problemi in prima persona, dei giovani e delle associazioni e realtà locali. Accanto agli interventi dei cittadini, sarà opportuno prevedere quelli di esperti della tematica che si è deciso di affrontare.

Tutti gli incontri dovranno convergere nella redazione di una proposta programmatica.

I REPORT

Vi chiediamo di raccogliere i vostri contributi in una proposta sintetica di massimo 5 cartelle, in cui siano indicati: il nome e i componenti del gruppo proponente, il tema, la proposta dettagliata in punti, completa dei tempi, modi e risorse per realizzarla. Per facilitarvi la redazione, abbiamo predisposto un modello che potrete scaricare QUI

Ogni ulteriore documento di dettaglio/dossier/documentazione potrà essere inviato in allegato.

Tutto questo, perché non vogliamo scrivere un “libro dei sogni”, ma concentrarci su proposte concrete e credibili, volte a migliorare la vita delle persone e a realizzare una società più giusta e democraticamente avanzata.

Le vostre idee e proposte dovranno essere inviate sempre all’indirizzo email perlademocraziaeluguaglianza@gmail.com e saranno caricate sul sito, affinché tutti gli aderenti al nostro progetto possano leggerle e valutarle, previa registrazione.

L’obiettivo è di costruire un programma plurale e condiviso democraticamente. Ancora, di decidere insieme come proseguire il nostro percorso e strutturare democraticamente la nostra organizzazione, che non sarà mai di leader, ma di persone che lavorano insieme per un progetto democratico.

PRIMA ORGANIZZAZIONE

Fino ad allora, vi invitiamo ad organizzarvi in Coordinamenti locali temporanei e di scopo, aperti a quanti si aggiungeranno, inclusivi e plurali e paritari, aventi il compito di sostenere l’organizzazione delle assemblee e favorire la massima partecipazione di cittadini, comitati, associazioni e realtà locali. Se lo riterrete utile, e non divisivo vi invitiamo a indicare un portavoce e un portavoce che, insieme, mantengano i rapporti con gli altri coordinamenti locali e con il livello nazionale.

A conclusione delle assemblee tematiche ci rivedremo tutti a Roma, in Novembre, per una grande assemblea nazionale in cui presentare il frutto di questo lavoro: il nostro progetto per il Paese.

ADESIONI

Chiunque voglia partecipare attivamente e aderire al nostro percorso potrà registrarsi da lunedì 25 settembre compilando il form a questo link https://www.aderisci.perlademocraziaeluguaglianza.it/events/1/subscriptions/new

Invitiamo a registrarsi anche chi aveva partecipato all’incontro del Brancaccio e consegnato solo la scheda cartacea.

 

AUTOFINANZIAMOCI

Vi invitiamo, altresì, a contribuire con una donazione al progetto e alle assemblee locali, che – lo ribadiamo – si basano interamente sulle nostre forze e sull’autofinanziamento.

Per sostenere il nostro progetto, le edizioni del Gruppo Abele hanno pubblicato un libro, “Indicativo futuro: le cose da fare. Materiali per una politica alternativa” (http://www.giunti.it/libri/saggistica/indicativo-futuro-le-cose-da-fare/), raccoglie molte delle idee sui temi di discussione che stiamo affrontando: attuazione della Costituzione, lavoro, economia, reddito, Europa, scuola, migranti, democrazia partecipativa, politica e futuro della sinistra. Per questo lavoro ringraziamo Livio Pepino, che ha curato l’introduzione, e gli autori che ci hanno generosamente e autorevolmente affiancato: Alessandra Algostino, Giuseppe De Marzo, Lorenzo Marsili e Yanis Varoufakis, Federico Martelloni, Filippo Miraglia, Mario Pianta, Christian Raimo. Chi vuole può acquistarlo al prezzo di € 5,00 (scrivendo a: egallina@gruppoabele.org) e venderlo in occasione degli incontri pubblici, chiedendo un contributo in più rispetto al prezzo di copertina (€ 7,00), per finanziare le assemblee locali.

Buon lavoro e andiamo avanti!

 

LA LETTERA DI FALCONE E MONTANARI IN PDF

Al via le adesioni alla piattaforma online della rete delle Città in Comune. Fino al 15 settembre si raccolgono i soci fondatori.

La rete delle Città in Comune ha affidato a un gruppo di lavoro il compito di costruire le condizioni per adottare una piattaforma informatica di condivisione documenti e materiali, redazione collaborativa, gestione di attività (mobilitazioni, incontri, ecc.) e deliberazione.

A conclusione del suo lavoro il gruppo ha individuato una piattaforma (open source) che garantisce le funzionalità richieste (una cui versione test potete trovare al link http://cittaincomune.opendcn.org/) e ha predisposto lo statuto e l’atto costitutivo dell’associazione che dovrà gestirla, che a questo punto entra nella fase istitutiva. Come primo atto, appena registrata, dovrà decidere sul concreto modo di funzionamento e di utilizzo della piattaforma e in particolare sui seguenti punti (vedi il report):

  1. Tipo di piattaforma: strumento di servizio per amministratori o aperta a tutti fin dalla fine del 2017
  2. Livelli di accesso: profilazione utente (che secondo noi si potrebbe risolvere con “iscritto/a” e “iscritto/a certificato/a”) e quali cose ogni tipo di utente può e non può fare dentro la piattaforma
  3. Regole di ingaggio: come si debba identificare un’iscritta/o (eventuali certificazioni: documento d’indentità? codice fiscale? altro?
  4. Adesione: a pagamento o meno (secondo il GL dovrebbe esserlo, ma non c’è stata unanimità)
  5. Modalità di rappresentazione territoriale: in che modo garantire i piccoli territori, non penalizzare troppo i grandi garantendo i piccoli, e favorire la partecipazione di tutte e tutti
  6. Rapporto con altre realtà: già oggi sappiamo che realtà “altre” rispetto alla rete delle città in comune sarebbero interessatissime ad usare la piattaforma: lo potranno fare? in che modo?
  7. Regole di accesso e convivenza: netiquette (regole comportamentali condivise da tenersi dentro la piattaforma), documento per l’adesione (e dunque valori fondamentali della piattaforma), etc

Per tutte queste decisioni di impostazione iniziale, che il gruppo di lavoro non poteva assumere da solo, provvedono in assemblea (online) i soci fondatori, ossia i/le rappresentanti delle realtà locali che si dichiarano interessate ad utilizzarla: lo statuto prevede che abbiano questa qualifica

“uno/a per ciascun Comune, Regione, Circoscrizione o Municipio ad elezione diretta – elevabile a 2 per i Comuni con popolazione superiore a 10.000  abitanti -, i gruppi consiliari o le liste che abbiano partecipato senza successo a una competizione elettorale per le amministrazioni circoscrizionali o municipali, comunali o regionali. Per essere rappresentati fra i fondatori i gruppi consiliari devono farne richiesta e devono essere espressione di liste che si siano presentate alla competizione elettorale con un programma coerente con le posizioni e le finalità della rete. Analoga condizione si applica alle liste che abbiano partecipato senza successo a una competizione elettorale.”

L’adesione all’associazione in qualità di soci fondatori avviene attraverso la compilazione di un form che trovate seguendo questo Link.

(+++ il modulo online richiede un account google, chi non lo ha e non lo vuol fare può aderire anche scaricando e compilando questo PDF  inviandolo a adesioni.piattaforma.rcc@gmail.com +++)

Per qualsiasi informazione o problema e per richiedere copia dell’atto costitutivo e dello Statuto scrivere a adesioni.piattaforma.rcc@gmail.com

Il termine per le adesioni è fissato al 15/9: sarebbe però importante avere un primo quadro di adesioni già per fine mese (5/9 al massimo) così da poter anticipare la registrazione con il codice fiscale e rendere immediatamente operative le decisioni che saranno prese dall’associazione subito dopo il 15 settembre, anche in considerazione delle scadenze di iniziativa e di mobilitazione che si prefigurano per il prossimo autunno.

Assemblea nazionale delle Città in Comune:”Accogliamo e rilanciamo il percorso nato al Brancaccio. Mettiamo a disposizione metodo e contenuti”. Intervenuta Falcone all’assemblea.

Assemblea – domenica scorsa – della Rete delle Città in Comune: “Raccogliamo e rilanciamo il percorso aperto al Brancaccio, mettendo a disposizione il metodo e i contenuti che abbiamo prodotto e produrremo. Obbiettivo comune è ripartire dalla Costituzione per una decisa svolta superando – davvero – le politiche neoliberiste degli ultimi decenni”.

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Rete delle città in Comune. Assemblea nazionale domenica 2 luglio a Roma. Dopo il Brancaccio andiamo avanti verso la lista unitaria di alternativa della sinistra

Abbiamo lavorato in questi mesi e lavoreremo per contribuire a dare un metodo – dal basso – e contenuti al programma per una lista alternativa alle prossime elezioni. Un contributo in primis al percorso aperto dall’appello di Falcone (che sarà presente alla nostra assemblea) e Montanari con l’appuntamento del 18 giugno us.
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Costa della Toscana: nasce la rete delle liste di cittadinanza

252524_119737768228386_1867526202_nNegli ultimi anni la richiesta di partecipazione delle cittadine e dei cittadini è in crescita. Ma chi governa, in una visione tutta amministrativa di pura gestione dell’esistente, basata su politiche di taglio dei servizi pubblici, di privatizzazione, di esternalizzazione e di rispetto del patto di stabilità, di fatto non risponde.

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La rete delle Città in comune aderisce all’appello di Anna Falcone e Tomaso Montanari. Il 18 giugno saremo a Roma

COMUNICATO

Noi, amministratori e amministratrici di città e regioni riuniti nella rete “Le città in comune”, firmatari della lettera aperta “Insieme per attuare la Costituzione – Una lista unitaria e alternativa della sinistra, riconosciamo nel progetto delineato dall’appello di Tomaso Montanari e Anna Falcone l’orientamento programmatico e i principi di partecipazione democratica necessari a ricostruire soggettività politica e dare rappresentanza a quel vasto e variegato popolo delle periferie economiche, sociali, culturali protagonista della straordinaria affermazione del No al referendum costituzionale.

Come avevamo scritto anche noi, “Un simile progetto, e una lista unitaria, non si costruiscono dall’alto, ma dal basso. Con un processo di partecipazione aperto, che parta dalle liste civiche già presenti su tutto il territorio nazionale, e che si apra ai cittadini, per decidere insieme, con metodo democratico, programmi e candidati.”

Pertanto, non solo parteciperemo con entusiasmo all”assemblea del 18 Giugno, ma in quella sede metteremo a disposizione di tutte e di tutti le prime tappe di una carovana per la costruzione partecipata di un programma del cambiamento, che prenderà avvio durante il G7M di Bologna (11 giugno, ore 11.00) per snodarsi attraverso le città nei giorni successivi all’appuntamento del 18.

Sono già in programma, dopo Bologna, svariate Piazze dell’Alternativa (Spoleto, Milano, Roma, Firenze, Ancona) facciamole vivere #tuttinsieme per costruire un progetto per il paese in sintonia con i bisogni e i desideri della maggioranza delle persone, quelle che hanno pagato e pagano il prezzo delle diseguaglianze.

Rete delle Città in Comune

Un’alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza

di Anna Falcone e Tomaso Montanari*

Siamo di fronte ad una decisione urgente. Che non è decidere quale combinazione di sigle potrà sostenere il prossimo governo fotocopia, ma come far sì che nel prossimo Parlamento sia rappresentata la parte più fragile di questo Paese e quanti, giovani e meno giovani, in seguito alla crisi, sono scivolati nella fascia del bisogno, della precarietà, della mancanza di futuro e di prospettive. La parte di tutti coloro che da anni non votano perché non credono che la politica possa avere risposte per la loro vita quotidiana: coloro che non sono garantiti perché senza lavoro, o con lavoro precario; coloro che non arrivano alla fine del mese, per stipendi insufficienti o pensioni da fame.

La grande questione del nostro tempo è questa: la diseguaglianza. L’infelicità collettiva generata dal fatto che pochi lucrano su risorse e beni comuni in modo da rendere infelici tutti gli altri.

La scandalosa realtà di questo mondo è un’economia che uccide: queste parole radicali – queste parole di verità – non sono parole pronunciate da un leader politico della sinistra, ma da Papa Francesco. La domanda è: «E’ pensabile trasporre questa verità in un programma politico coraggioso e innovativo»? Noi pensiamo che non ci sia altra scelta. E pensiamo che il primo passo di una vera lotta alla diseguaglianza sia portare al voto tutti coloro che vogliono rovesciare questa condizione e riconquistare diritti e dignità.

Per far questo è necessario aprire uno spazio politico nuovo, in cui il voto delle persone torni a contare.

Soprattutto ora che sta per essere approvata l’ennesima legge elettorale che riporterà in Parlamento una pletora di “nominati”. Soprattutto in un quadro politico in cui i tre poli attuali: la Destra e il Partito Democratico – purtroppo indistinguibili nelle politiche e nell’ispirazione neoliberista – e il Movimento 5 Stelle o demoliscono o almeno non mostrano alcun interesse per l’uguaglianza e la giustizia sociale.

Ci vuole, dunque, una Sinistra unita, in un progetto condiviso e in una sola lista. Una grande lista di cittadinanza e di sinistra, aperta a tutti: partiti, movimenti, associazioni, comitati, società civile. Un progetto capace di dare una risposta al popolo che il 4 dicembre scorso è andato in massa a votare “No” al referendum costituzionale, perché in quella Costituzione si riconosce e da lì vorrebbe ripartire per attuarla e non limitarsi più a difenderla.

Per troppi anni ci siamo sentiti dire che la partita si vinceva al centro, che era indispensabile una vocazione maggioritaria e che il punto era andare al governo. Da anni contempliamo i risultati: una classe politica che si diceva di sinistra è andata al governo per realizzare politiche di destra. Ne portiamo sulla pelle le conseguenze, e non vogliamo che torni al potere per completare il lavoro.

Serve dunque una rottura e, con essa, un nuovo inizio: un progetto politico che aspiri a dare rappresentanza agli italiani e soluzioni innovative alla crisi in atto, un percorso unitario aperto a tutti e non controllato da nessuno, che non tradisca lo spirito del 4 dicembre, ma ne sia, anzi, la continuazione.

Un progetto che parta dai programmi, non dalle leadership e metta al centro il diritto al lavoro, il diritto a una remunerazione equa o a un reddito di dignità, il diritto alla salute, alla casa, all’istruzione.

Un progetto che costruisca il futuro sull’economia della conoscenza e su un modello di economia sostenibile, non sul profitto, non sull’egemonia dei mercati sui diritti e sulla vita delle persone.

Un progetto che dia priorità all’ambiente, al patrimonio culturale, a scuola, università e ricerca: non alla finanza; che affronti i problemi di bilancio contrastando evasione ed elusione fiscale, e promuovendo equità e progressività fiscale: non austerità e politiche recessive.

Un simile progetto, e una lista unitaria, non si costruiscono dall’alto, ma dal basso. Con un processo di partecipazione aperto, che parta dalle liste civiche già presenti su tutto il territorio nazionale, e che si apra ai cittadini, per decidere insieme, con metodo democratico, programmi e candidati.

Crediamo, del resto, che il cuore di questo programma sia già scritto nei principi fondamentali della Costituzione, e specialmente nel più importante: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese» (art. 3).

È su questa piattaforma politica, civica e di sinistra, che vogliamo costruire una nuova rappresentanza. È con questo programma che vogliamo chiamare le italiane e gli italiani a votare.

Vogliamo che sia chiaro fin da ora: noi non ci stiamo candidando a guidarla. Anzi, non ci stiamo candidando a nulla: anche perché le candidature devono essere scelte dagli elettori. Ma in un momento in cui gli schemi della politica italiana sembrano sul punto di ripetersi immutabili, e immutabilmente incapaci di generare giustizia ed eguaglianza, sentiamo – a titolo personale, e senza coinvolgere nessuna delle associazioni o dei comitati di cui facciamo parte – la responsabilità di fare questa proposta. L’unica adeguata a questo momento cruciale.

Perché una sinistra di popolo non può che rinascere dal popolo.

Invitiamo a riunirsi a Roma il prossimo 18 giugno tutti coloro che si riconoscono in questi valori, e vogliono avviare insieme questo processo.

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