Circolare Salvini sgomberi. La Rete delle città in comune: una barbarie. Urgentissima la mobilitazione e il contrasto a questa follia.

COMUNICATO

Circolare di Salvini per gli sgomberi. La Rete: una barbarie, il ministro si auto denunci per quello che non ha fatto e rispetti la Costituzione. Urgentissima la mobilitazione e il contrasto a questa follia.

La nuova crociata di Salvini contro gli occupanti di immobili è una vera e propria “furia” di persecuzione, da respingere con tutti i mezzi istituzionali e di mobilitazione, questo quanto auspichiamo e ci impegneremo a mettere in campo.

La circolare emessa dall’attuale ministro dell’interno lo scorso fine settimana è un passaggio ulteriore che – è doveroso dirlo – prosegue e incrementa quanto già fatto dal suo predecessore, lo incrementa per la stretta sui tempi e sui modi tale da impostare tutto come una questione di ordine pubblico. Ed in più vi è la volontà di schedatura indiscriminata degli occupanti, si badi bene, con la regia del ministero dell’interno.

Fatti che richiamano – ricordiamoci oltretutto la tentata schedatura dei presenti nei campi nomadi – drammatici periodi altri della nostra storia, il cui anniversario cade proprio in questi giorni.

Non importa che negli ultimi anni si sia registrata un esplosione della morosità incolpevole (“perdi il lavoro perdi la casa”) e degli sfratti esecutivi, che nulla o quasi sia fatto per reperire patrimonio demaniale o pubblico o privato per tentare di dare risposte, che siano decenni che non si affronti il problema di un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica, che si assista sempre più al proliferare di immobili abbandonati o sfitti (nel solco dello slogan gente senza case – case senza gente): tutto questo non interessa minimamente al ministro dell’interno e tanto meno al resto del governo, poco o niente all’opposizione in parlamento.

La Rete delle Città in Comune già aveva lo scorso aprile avanzato proposte amministrative concrete (la tassa sugli immobili abbandonati, favorire incremento di recupero e auto recupero, pubblico e privato, ecc.), a riprova che esiste la possibilità di incidere su un problema che non può certamente trovare soluzione nella repressione e negli sgomberi.

Ma qui c’è un drammatico cambio di passo: nella circolare del Ministero emergono alcuni fatti inquietanti: si prosegue e s’incrementa la logica dell’eventuale (e molto labile) risposta al problema casa come elemento emergenziale, che non può che favorire la guerra fra poveri, fra occupanti e iscritti in graduatoria per l’assegnazione; si definiscono prioritarie le situazioni di fragilità senza alcuna definizione precisa, e si dà una definizione -da cui discendere interventi esecutivi- di un concetto di proprietà assoluto tale da sopravanzare ogni utilità sociale della medesima. Con buona pace peraltro della nostra Costituzione, di cui ricordiamo al ministro dell’interno che ci ha giurato sopra, l’art. 41 (dove si richiede che l’iniziativa economica privata sia indirizzata all’utilità sociale, alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana) e l’art. 42 (che pone limiti alla proprietà privata “allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”) – e l’esistenza di norme come l’espropriazione “per motivi d’interesse generale”: qui invece assisteremo a occupanti che vengono immolati nel nome della “sacralità” della proprietà privata. Inchinandosi di fatto alla speculazione dei grandi proprietari.

Su questi aspetti e sulla suddetta schedatura ci sembrano evidenti i profili di incostituzionalità.

Ma c’è di più: si citano come necessarie queste misure per evitare condanne dai tribunali per il mancato sgombero d’immobili privati. Avanziamo una richiesta conseguente: siccome il governo nulla ha fatto per mettere in pratica – fra gli altri – l’articolo 26 del decreto legislativo n° 133/2014 “Misure urgenti per la valorizzazione degli immobili demaniali inutilizzati” che è rimasto in buona parte lettera morta, le conseguenti (quante per altro?) condanne citate configurano un colpevole lassismo tale da prefigurare un danno erariale per la mancata applicazione di norme che, almeno parzialmente, avrebbero dato risposte al problema e evitato le condanne? Certo, il governo precedente ha aperto la strada (e molti sindaci di centro sinistra e di centro destra si son ben volentieri allineati) ma vista la solerzia nell’emettere la circolare, il ministro si auto denunci, dato che non ha paura dei tribunali come ha detto e ridetto su altre vicende! E siccome la proprietà privata deve rispondere a criteri sociali, non si dovrebbe agire con uguale celerità a perseguire chi lascia abbandonati interi grandi complessi edilizi, insomma bloccare la speculazione ? Non tralasceremo di impegnarci in ogni sede affinché arrivino risposte in questo senso. Nel frattempo – amara chicca finale della circolare – gli sgomberati dovranno ricollocarsi (obbligatoriamente) da parenti e per il dopo comunque trovare autonomamente le soluzioni per non rimanere in mezzo ad una strada. Barbarie inaccettabile!

6 settembre 2018

Rete delle Città in Comune

 

 

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