In Turchia ennesimo golpe di Erdogan che destituisce sindaci curdi e arresta centinaia di oppositori. La Rete presenta mozione-tipo per i consigli comunali per contribuire a fermare questa barbarie

COMUNICATO STAMPA

In Turchia siamo di fronte all’ennesimo golpe di Erdogan e dei suoi sostenitori. Non può che essere così considerato il fatto che il 19 agosto i sindaci curdi HDP delle metropoli curde di Diyarbakir, Mardin e Van, eletti il 31 marzo scorso siano stati destituiti su ordine del Ministero degli Interni turco con accuse false e pretestuose, mentre i rispettivi municipi siano stati circondati dalla polizia e perquisiti.

Ma non è tutto, infatti è stata intrapresa dagli organi di sicurezza una vasta operazione contro l’opposizione curda e di sinistra con l’arresto di oltre 400 attivisti, politici e giornalisti. Pertanto le amministrazioni delle più grandi città curde sono state illegittimamente commissariate e al posto dei sindaci eletti sono stati nominati dal governo amministratori coatti, in parte gli stessi già nominati nel 2016, dei quali i sindaci curdi HDP neo-eletti stavano scoprendo e denunciando ruberie, sprechi e corruzione.

La Rete delle città in Comune si è subito attivata per sollecitare la presentazione di ordini del giorno nelle decine di Comuni ove sono presenti consiglieri che ad essa aderiscono, per far sì che le amministrazioni – e le comunità tutte – si attivino per esprimere al Ministro degli Esteri italiano lo sdegno per quanto accaduto, affinché se ne faccia direttamente latore presso le Autorità diplomatiche turche in Italia e consideri l’opportunità di richiamare quanto prima l’Ambasciatore italiano ad Ankara per consultazioni; per invitare il Ministro stesso ad attivarsi presso tutte le Organizzazioni internazionali di cui si ritiene indispensabile l’immediato coinvolgimento, quali le Nazioni Unite, il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea; per esprimere ai Sindaci curdi rimossi la personale vicinanza delle comunità locali italiane, nonché per intraprendere immediatamente l’iter per il gemellaggio delle città italiane coinvolte con quelle curde di Diyarbakir, Mardin e Van.

Con estremo tempismo un ordine del giorno in questa direzione è stato presentato a Firenze dai consiglieri comunali di “Sinistra progetto comune” e altri sono in procinto di essere presentati. La torsione autoritaria in Turchia, paese che richiede l’ingresso fra i membri UE e a cui la stessa UE ha dato miliardi di euro per fermare (a qualunque costo…) i migranti che tentavano di arrivare per quella via in Europa, non può essere tollerata, se in primis la UE e l’Italia si vogliono considerare ancora terre di civiltà. Non far nulla sarebbe (l’ennesimo) evento che dice il contrario.

Dalle città può arrivare (e siamo certi arriverà) un segnale forte e assai diverso.

24 agosto 2019

Rete delle Città in Comune

 

modello odg golpe_erdogan 230819

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *