La Rete delle città in comune sabato 14 a fianco della città di Napoli contro il debito “odioso”

Al Presidente del Consiglio on. Paolo Gentiloni
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente dell’Anci
e p.c Al Sindaco di Napoli

 

Egreg* tutt*,

nel corso della nostra assemblea nazionale, che riunisce consigliere e consiglieri eletti, aderenti alla  “Rete delle Città in Comune” ed Amministratori, abbiamo appreso dell’azione messa in campo dal Sindaco di Napoli – a nome dell’intera città – affinché quella città non vada in ulteriore difficoltà a causa di debiti contratti decenni di anni addietro da Commissari che non rispondevano ad istanze democraticamente elette dai cittadini ma eseguivano quanto loro indicato dai diversi livelli dell’Amministrazione, in particolare dal livello statale.

La questione è in sé davvero incredibile: il Comune di Napoli paga ben tre volte per un debito di 87 milioni di euro riferito alla ricostruzione post terremoto (siamo nel 1981).

La prima volta perché a causa della mancata iscrizione fra i Debiti Fuori Bilancio del 2016, con una decisione molto opinabile, la Corte dei Conti muove il rilievo di sforamento del Patto di stabilità

La seconda volta perché, a causa di una opinabile Sentenza delle Sezioni Riunite della Corte, viene inflitta una multa di ben 85milioni di euro mettendo in serissima difficoltà quell’Amministrazione.

La terza volta per gli interessi maturati in seguito a frequenti ricorsi agli anticipi di Tesoreria che il Comune è stato costretto ad utilizzare per far fronte a ripetuti pignoramenti della cassa da parte del Consorzio Cr8 che vantava il pagamento dell’intera somma senza che il Governo definisse la parte di propria competenza (che da ultimo è risultata pari al 77% dell’intero importo).

A noi amministratori pare una situazione davvero inaccettabile. Una città si trova a far fronte ad un debito maturato quando il grosso degli attuali amministratori di Napoli non era neanche ancora nato.

E’ un tema di portata generale.

Tocca la terza città d’Italia come tocca tanti Comuni del nostro Paese che, dopo stagioni di commissariamenti, si ritrovano liti giudiziari e conti da pagare molto spesso di importo rilevante.

Noi riteniamo quel debito come un debito “odioso”. E’ come se le cittadine ed i cittadini de L’Aquila fossero chiamati a pagare fra alcuni decenni per le spese del post terremoto.

Noi siamo solidali con la battaglia del Sindaco di Napoli e molti di noi saranno in piazza a Napoli il prossimo 14 aprile.

Ma chiediamo a Lei, signor Presidente del Consiglio, per il tempo che resterà in carico, e chiediamo ai Presidenti di Camera e Senato di mettere in campo azioni positive che, a partire dalla predisposizione del DPEF, rimettano i Comuni al centro dell’iniziativa politica ed istituzionale e, nel contempo, individuino nella cancellazione del debito “odioso” – come già fatto per alcune città alcuni anni addietro – una delle buone pratiche utile a chiudere quanto prima pendenze inaccettabili e che ci stanno mettendo a durissima prova.

Rete delle Città in Comune

Firenze, 9/4/2018

 

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