No alla concorrenza sulla pelle dei lavoratori. A parità di mansione parità di salario. Importante ordine del giorno approvato a Pisa.

Il Consiglio Comunale di Pisa ha approvato all’unanimità, il 1° ottobre 2019,   un ordine del giorno proposto da Ciccio Auletta di Diritti in Comune, con il quale si impegna la Giunta affinché nei presenti e futuri contratti esternalizzati almeno delle Società in house e di quelle in cui il Comune ha quote azionarie significative, data la legislazione vigente, sia applicata la clausola “parità di salario a parità di mansione” e conseguentemente il contratto di lavoro in vigore presso l’Ente appaltante.

“Si tratta di una vittoria storica – ha dichiarato Ciccio Auletta – un’inversione di tendenza con cui, per la prima volta, si vuole porre fine ad intollerabili discriminazioni salariali, per cui oggi nella stessa azienda due lavoratori che fanno lo stesso lavoro percepiscono salari molto differenti.

Si rompe, così, un meccanismo il cui obiettivo è stato sempre quello di minimizzare i costi, incidendo pesantemente sui salari e sulle condizioni di sicurezza, nonché sulla durata e sulla stabilità dei contratti.

E’ la dimostrazione che da sinistra e dall’opposizione, quando si hanno proposte chiare e si portano avanti con determinazione, in questo caso con una grande mobilitazione nei luoghi di lavoro, si possono ottenere risultati importanti.”

Di seguito il testo dell’Ordine del giorno che la Rete delle Città in comune invita a presentare nei comuni.

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Ordine del giorno: Lavoro ed esternalizzazioni nelle società partecipate del Comune di Pisa

Considerato che le leggi finanziarie degli ultimi governi e numerosi provvedimenti assunti a livello nazionale hanno sempre più obbligato gli Enti Locali e le Società da essi partecipate, in ragione del blocco delle spese e delle assunzioni, ad erogare servizi attraverso la loro esternalizzazione.

Ritenuto che questo processo costituisce una vera e propria penalizzazione nei confronti dei lavoratori e delle lavoratici, perché l’obiettivo di minimizzare i costi incide sui loro salari e sulle loro condizioni di sicurezza, nonché sulla durata dei loro contratti, e ciò in modo tanto consistente da rendere incerte e precarie le loro condizioni lavorative ed esistenziali.

Considerato che su questa strada qualsiasi servizio prestato dagli Enti Locali e dalle loro Società Partecipate ha ovviamente un minor costo se fornito attraverso esternalizzazioni, non tanto perché in tal modo si ottiene una riduzione dei costi a seguito di una diversa organizzazione del lavoro, ma soprattutto perché si applicano contratti di lavoro che prevedono salari ridotti del 30/40% rispetto a quelli vigenti negli Enti Locali e nelle Società partecipate.

Ritenuto che ci si dovrebbe adoperare al fine di far valere il principio universalmente riconosciuto in base al quale a parità di mansione svolta presso l’Ente Locale o le sue Società partecipate corrisponda invariabilmente un eguale salario;

Il consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta

affinché si assuma l’indirizzo per cui nei presenti e futuri contratti esternalizzati almeno delle Società in house e di quelle in cui il Comune ha quote azionarie significative, data la legislazione vigente, sia applicata la clausola “parità di salario a parità di mansione” e conseguentemente il contratto di lavoro in vigore presso l’Ente appaltante.

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