Sindaco di minoranza Due giornate di iniziative della rete delle città in comune

Legge per eleggere i sindaci col 40%  dei voti ?. La Rete delle Città in Comune: presidi e conferenze stampa giovedì 14 e venerdì 15 dicembre in numerose città italiane. Per dire no ad una proposta che mette sotto scacco la democrazia

Presidi e conferenze stampa – giovedì 14 e venerdì 15  dicembre – in numerose città italiane per lanciare la campagna contro la proposta di legge – della maggioranza parlamentare che sostiene il governo – che prevedrebbe di eleggere al primo turno i candidati a sindaco che superino il 40% dei voti. La Rete delle città in Comune lancia questa due giorni solo come primo atto di un’azione diffusa sul territorio e che vedrà l impegno nei consigli comunali, con la presentazione di ordini del giorno che chiedono al parlamento di ritirare o bocciare la proposta, e iniziative a breve scadenza anche fuori dai “palazzi” capaci contrastare  – in primis con una capillare opera di sensibilizzazione – questo atto che è un vero e proprio schiaffo alla volontà popolare.

Si istituzionalizzerebbe infatti una sorta di sindaco di “minoranza” che è in palese contrasto con i principi costituzionali dell’uguaglianza del voto, e che per questo ha gli stessi profili di incostituzionalità di leggi elettorali come i cosiddetti Italicum e Porcellum. Come puntualmente evidenziato dalla Consulta nei sui pronunciamenti in merito. Insomma per interessi e calcoli di parte – in primis del PD – si farebbe spregio delle più basilari regole della democrazia. L’ennesimo tentativo di colpo di mano teso alla “conquista del potere” che è – per i promotori della proposta – l’unica preoccupazione, anche se questa favorirà ulteriore anti politica, astensionismo, distanza fra cittadini e istituzioni, e indirettamente rigurgiti anti democratici che molti in superficie dicono di voler contrastare.

L’impegno che la Rete – fatta di consiglieri comunali e non, rappresentanti di liste di cittadinanza, di sinistra – nel contrastare questo scempio auspica anche che realtà che della difesa della nostra carta costituzionale, di una reale democrazia partecipata hanno fatto la cifra del loro impegno pubblico condividano e concorrano a questa battaglia di civiltà. Perché questo è l’ennesimo esempio che dimostra quanto i valori democratici non siano dati acquisiti ma vadano quotidianamente difesi. Nell’interesse di tutti, non di una parte.

La Rete delle Città in Comune

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