Riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità. La Rete: questione che rischia di impattare fortemente la vita di tutti, necessaria discussione in tutti i consigli comunali.

COMUNICATO Raramente si è vista una distanza tale fra la sostanziale mancanza di coinvolgimento della comunità nazionale su un provvedimento, e il peso che questo avrà sulla vita di tutti i cittadini italiani (ed europei).

A valle sul suo welfare, sulla sua economia, sul futuro del debito e del bilancio pubblico, a monte sulla natura della democrazia in Europa e in Italia. E’ questo il caso della cosiddetta riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) e su cui l’Italia dovrà esprimere il proprio parere. Senza entrare in tecnicismi si tratterebbe di affidare a organismi e procedure ancora più “tecnocratiche” e automatiche di fatto la riproposizione delle politiche d’austerità di cui invece sempre più largamente si chiede la messa in discussione.

Insomma nel merito continuità e rafforzamento di politiche sbagliate e anti popolari, dall’altra la riproposizione e anzi il rafforzamento di una visione a -democratica dell’Europa, con il sostanziale mancato coinvolgimento delle assemblee elettive, a tutti i livelli, nella riforma di questo meccanismo e nel funzionamento del medesimo.

Per questo non solo chiediamo che la questione non si esaurisca in un rapporto esclusivo fra Bruxelles e il governo, non solo che venga coinvolto – e debitamente – il Parlamento, ma anche che se ne discuta nei consigli comunali.

Per questo presenteremo in tutti i consigli comunali, ove vi siano rappresentanti che aderiscono alla Rete, ordini del giorno che impongano questa discussione, affinché ne siano edotte le comunità locali e al fine di aprire un dibattito diffuso su questioni fin troppo  rimandate e che oggi, con questa riforma in itinere, rischiano di essere peggiorate nel merito e nel metodo.

Rete delle Città in Comune 

26 novembre 2019

 

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