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ORDINE DEL GIORNO CONTRO IL DISEGNO DI LEGGE “PRIVATIZZAZIONI”

La rete delle Città in Comune ha messo a punto una bozza di ordine del giorno contro il Ddl cosiddetto “concorrenza”, ma che in realtà si dovrebbe chiamare “privatizzazione” che invita a presentare nei consigli comunali.

Questo il testo che può essere scaricato in coda all’articolo.

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STOP AI BREVETTI SUI Vaccini. Un appello di oltre 100 amministratori e amministratrici locali al Presidente della Repubblica

Sono oltre 100 gli amministratori e le amministratrici locali, rappresentanti ed esponenti di liste della sinistra diffusa e di cittadinanza, che raccogliendo l’iniziativa della “Rete delle città in Comune”, hanno inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella affinché l’Italia si schieri per lo stop ai brevetti sui vaccini.

“Ci lascia sgomenti – scrivono i firmatari del documento – l’aver appreso che l’11 marzo scorso il nostro paese si sia espresso in sede di OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) contro la sospensione della proprietà intellettuale sui vaccini anti Covid. Questa decisione non è solo poco solidale verso altri paesi ma è contraria all’urgente interesse nazionale di accesso rapido alle forniture e alla produzione dei vaccini senza sottostare a “giochi al rialzo dei prezzi” tipici del mercato privato”.

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La Rete delle Città in Comune presenta nei consigli comunali un ordine del giorno perché l’Italia aderisca al trattato per la messa al bando delle armi nucleari

Come noto il prossimo 22 gennaio entrerà in vigore, a seguito del raggiungimento della sottoscrizione di cinquanta stati, il Trattato internazionale per la messa al bando delle armi nucleari.

L’Italia non ha partecipato all’iter e non risulta voler aderire. Molte associazioni – e anche Comuni – si stanno mobilitando per fare pressione affinché la firma ci sia. La Rete delle città in Comune presenterà in numerosi Enti Locali italiani un ordine del giorno urgente che chiede la adesione italiana al trattato.

Di seguito la bozza di ordine del giorno da scaricare.

Patrimoniale, riforma fiscale e protagonismo dei Comuni. E’ l’ora di una nuova giustizia fiscale e sociale. ORDINE DEL GIORNO DELLA RETE DELLE CITTA’ IN COMUNE

Il nostro paese sta vivendo la peggiore crisi economica dal 1929, e forse della sua storia. La pandemia va a innestarsi senza soluzione di continuità con la stagnazione di lungo corso iniziata nel 2008. Gli effetti della crisi pandemica sui redditi dei ceti meno abbienti sono sotto gli occhi di tutti: 5 milioni di italiani, pari cioè l’8% della popolazione, non riescono a mettere il pranzo insieme con la cena, mentre 9 milioni (il 15% della popolazione residente) devono ricorrere all’aiuto di parenti e amici per sopravvivere (fonte Censis).

Una volta sollevati anche gli ultimi ostacoli di ordine legale e politico ai licenziamenti, le imprese che hanno conservato una forte liquidità grazie al sostegno del governo cominceranno a licenziare migliaia di lavoratori e lavoratrici su tutto il territorio nazionale. Le conseguenze saranno devastanti per l’occupazione. Inoltre, nel pieno della grave crisi sanitaria economica e sociale, la sperequazione dei redditi ha ricevuto una straordinaria impennata, come tante fonti autorevoli hanno sottolineato nei mesi e nei giorni scorsi (dalla BCE, a Bankitalia, a Oxfam al Censis). La sperequazione dei redditi, con la crisi sanitaria ha raggiunto nuovi livelli che sono inaccettabili.

Come è ormai chiaro ai più, la crisi pandemica ha assicurato addizionali e straordinarie opportunità di profitto e di rendita per interi settori industriali e per molte imprese, come pure per singole figure imprenditoriali e finanziarie. Da più parti, si pensi alle dichiarazioni del premio Nobel Stiglitz e all’economista francese Piketty, si sono levate voci favorevoli a una tassazione straordinaria per quelli che appaiono come profitti straordinari, o extra profitti. Nell’ambito della discussione sulla legge di bilancio chiediamo che i profitti dei nuovi e redivivi “pescecani” del Covid 19 vengano colpiti in misura straordinaria. Invochiamo cioè una tassazione straordinaria per una rendita e dei profitti straordinari. Al governo e al Parlamento chiediamo di attivare un percorso che includa anche l’impegno di una fattiva discussione e collaborazione con i vari governi europei per il recupero dell’evasione da parte di imprese globali (come nel settore dell’e-commerce e dell’informatica) che già prima del 2020 per molti anni avevano evaso ed eluso il fisco.

E’ ora di chiudere con le politiche liberiste e le logiche di austerity dei patti di stabilità, avviando al contempo una vera e reale lotta ad una evasione fiscale da 120 miliardi di euro l’anno a fronte di una tassazione irrisoria e tra le più basse d’Europa su grandi patrimoni mobiliari e immobiliari.

Per cui chiediamo al governo e al Parlamento di dare attuazione ai dettami costituzionali , introducendo nuovi parametri di tassazione per i grandi patrimoni e di sgravare contestualmente i redditi più bassi. Una patrimoniale avrebbe il compito di assicurare un gettito maggiore e introdurre un tassello nel processo di revisione dell’ingiusto, insostenibile e inefficace sistema fiscale italiano.

Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno da presentare nei consigli comunali in cui chiediamo al Parlamento di inserire le seguenti misure nella legge di bilancio:

  1. Una Covid Tax, cioè nuove imposte ad hoc sugli extraprofitti della pandemia, che riteniamo sia da concertare anche in sede europea e internazionale (con USA e Cina)
  2. una tassa patrimoniale che vada a incidere sui redditi di varia natura e sui patrimoni, come primo passo di un percorso di riforma del fisco
  3. Politiche di sostegno e finanziamenti adeguati agli enti locali, con la sospensione di qualsiasi vincolo di spesa
    Non si tratta solo di giustizia sociale, ma dell’unico modo che alla crisi sanitaria si sostituisca un dramma sociale senza precedenti. Se nulla sarà come prima, dovrà esserlo in meglio, non con il rendere permanente la barbarie

La Rete delle Città in Comune

11 dicembre 2020

L’appello dei sindaci pro MES è un abbaglio che pagheremo a caro prezzo. Ecco cosa fare subito per avere risorse per la sanità senza ipotecare il futuro.

Cari sindaci (e amministratori/amministratrici locali) che avete sottoscritto un appello pro MES: state prendendo un abbaglio, che rischia di essere pagato a caro prezzo. Che ci vogliano ingenti risorse da investire in sanità per contrastare questa seconda ondata della pandemia da Coronavirus è una verità. E servono alla svelta. Chi nega questo, o chi rimanda a strade di medio lungo periodo, sbaglia. Questo va detto subito e con chiarezza: siamo in emergenza dall’inizio del 2020 e a questa si devono dare risposte celeri. La domanda da porsi è se esistono risposte celeri ma non economicamente e socialmente suicide. E la risposta è sì, ci sono. Non è tra queste il ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilità, acronimo MES. Continua la lettura di L’appello dei sindaci pro MES è un abbaglio che pagheremo a caro prezzo. Ecco cosa fare subito per avere risorse per la sanità senza ipotecare il futuro.

La Rete delle città in comune aderisce alla campagna “Dà voce al rispetto”

Campagna nazionale per una legge sul contrasto alla violenza e alla discriminazione motivate da genere, orientamento sessuale e identità di genere

Noi cittadine e cittadini italiani chiediamo al Parlamento di approvare:

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No agli assistenti civici. Errore da tutti i punti di vista. Sosteniamo piuttosto i Comuni invece di mandarli al collasso!

Assistente Civico, dal destino baro. Si potrebbe sintetizzare così la questione di questa nuova categoria di lavoratrici e lavoratori, parafrasando un vecchio adagio della politica.

Come Rete delle Città in Comune pensiamo infatti di essere di fronte a un grave errore, e da più punti di vista, ma che si possono tutti ricondurre ad un pervasivo e sfaccettato controllo sociale.

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Decreto “Rilancia Italia”: uno schiaffo agli enti locali e alla loro funzione

Uno schiaffo agli enti locali e alla loro funzione, con uno sguardo al passato e nessuna idea sul futuro. Un provvedimento assolutamente insufficiente per reggere l’urto che subiscono e subiranno i Comuni, e nulla per valorizzare una necessaria funzione di prossimità che nel dramma sociale che stiamo vivendo e vivremo avrebbe permesso di salvaguardare la coesione nazionale, attraverso un nuovo protagonismo delle comunità locali. Continua la lettura di Decreto “Rilancia Italia”: uno schiaffo agli enti locali e alla loro funzione

Per un sistema sanitario pubblico e nazionale, contro ogni autonomia differenziata

La drammatica pandemia da Covid19 di questi mesi ha messo sotto i riflettori un Servizio Sanitario Nazionale assolutamente decisivo per affrontare l’emergenza ma anche in grande sofferenza.

Una sofferenza dovuta, soprattutto, ai dieci anni precedenti in cui tutti i governi di centro-destra e centro-sinistra, nessuno escluso, hanno contribuito, come qualcuno ha affermato, a sgretolare quella maestosa opera pubblica costruita per tutelare la salute delle persone che è il nostro SSN e, aggiungiamo, smantellarne l’architrave vitale rappresentato dal personale sanitario pubblico, i tantissimi operatori, medici, infermieri, tecnici, operatori sociosanitari, uomini e donne che oggi sono considerati veri e propri eroi, definizione che declinano volentieri ricordandoci gli anni sofferti di mancato turn over, demansionamento, precarizzazione.

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