Pisa 2018. “Diritti in Comune”: la coalizione della sinistra contro la diseguaglianza per un nuovo municipalismo

Con un percorso pubblico e aperto a chi ne condivide metodi, principi e obiettivi, che abbiamo chiamato DIRITTI IN COMUNE, da marzo di quest’anno Una Città in Comune, Rifondazione Comunista, Possibile e Sinistra Italiana hanno dato vita ad un laboratorio politico-sociale attraverso assemblee, eventi pubblici e tavoli programmatici permanenti. Ad essi hanno partecipato attivamente cittadini e cittadine mossi dai problemi dei loro quartieri, appartenenti a realtà associative, lavoratori e lavoratrici, che hanno affrontato specifici argomenti riguardanti la città.

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I risultati della carovana delle “piazze dell’alternativa” per un programma d’alternativa per il paese.

Dalla carovana della “Rete delle città in comune”
10 punti per un programma alternativo alle politiche neoliberiste:

  1. Redistribuire il reddito attraverso una radicale riforma fiscale che colpisca i grandi patrimoni e le grandi ricchezze, ripristinando una forte progressività del prelievo e contrastando realmente l’evasione e l’elusione.
  2. Invertire la rotta delle privatizzazioni: riportare nel pubblico l’acqua e i servizi locali, ripubblicizzare Cassa Depositi e Prestiti.
  3. Fermare la privatizzazione della sanità, rilanciare un servizio sanitario universalistico, abbassare i prezzi dei farmaci attraverso il sostegno ai “generici” (farmaci non brevettati) e l’impegno a modificare gli accordi TRIPs sui brevetti, investire nella prevenzione e nella medicina sociale.
  4. Rilanciare l’edilizia residenziale pubblica, sospendere gli sfratti per morosità e incentivare affitti calmierati, stimolare l’autorecupero, promuovere l’affitto degli immobili non utilizzati, fino a requisire gli sfitti delle grandi proprietà per far fronte all’emergenza abitativa.
  5. Aggiornare l ‘impianto legislativo nazionale sul tema dei beni comuni a partire dal filone giuridico nato dai lavori della commissione Rodotà;  realizzare un Piano nazionale di rivalorizzazione del patrimonio pubblico statale e conseguente stop alle alienazioni e privatizzazioni
  6. Attuare una riconversione ecologica di economia e stili di vita, una riqualificazione energetica degli edifici , investire su trasporto su ferro, mobilità dolce e auto elettriche, solare termico per il riscaldamento e termodinamico per l’energia, ciclo virtuoso dei rifiuti (con differenziazione di responsabilità tra chi raccoglie e chi smaltisce), riforestazione e messa in sicurezza idrogeologica,  introdurre biotax per le merci che non rispettano disciplinari, salute, territorio e lavoratori.
  7. Contrastare il lavoro povero, precario e fruttato – vero dramma per un intera generazione  – prioritariamente attraverso: un salario minimo legale, abrogazione jobs act, tirocini e nuovi voucher, no all’alternanza scuola-lavoro, piano di assunzioni per il lavoro pubblico e sblocco del turn over, piano per l’assunzione dei ricercatori universitari e ivi sblocco del turn over, nonchè introduzione del reddito minimo garantito”
  8. Ridurre spese militari e fare chiarezza nelle loro fonti e destinazioni; inoltre procedere a revisione del modello di difesa. Aderire ai trattati di non proliferazione armi nucleari, assumere impegno per una difesa civile non violenta e contro la militarizzazione dei territori , potenziamento delle strutture di difesa e protezione civile, percorsi di riconversione attiva di industrie militari in civili.
  9. Impegnare l’Italia, nell’ambito di una valutazione negativa delle conseguenze del Fiscal Compact, a ritirarsi dal trattato e opporsi, in ogni caso, alla sua introduzione nella legislazione dell’Unione Europea. Promuovere un’ampia discussione europea per una politica economica di uscita dall’austerità
  10. Abrogare le leggi che limitano le garanzie costituzionali per il diritto all’asilo. Proporre il diritto d’asilo europeo che bypassi i limiti del Regolamento Dublino. Realizzare un sistema di accoglienza diffusa gestita dagli enti locali. Abrogare gli accordi con i paesi di fuga o di transito e blocco dei rimpatri coattivi in paesi che non rispettano le convenzioni internazionali. Abrogare il codice di condotta per le Ong.

 

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La rete delle Città in Comune aderisce alla manifestazione del 21 ottobre contro il razzismo e chi lo fomenta.

Comunicato

Roma 12 ottobre. Abbiamo già aderito con convinzione, alla manifestazione nazionale che si terrà il 21 ottobre prossimo a Roma, contro il  razzismo. Saremo in piazza con una presenza in piazza consapevole e diffusa.

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Stop Fiscal Compact, la Rete delle città in comune e Attac scrivono ai sindaci

Ai Sindaci e ai Consiglieri Comunali

A fine 2017, cinque anni dopo la sua approvazione, il Fiscal Compact deve essere valutato dai Parlamenti nazionali e potrebbe, in seguito a valutazione positiva, essere inserito nell’ordinamento europeo, divenendo giuridicamente superiore alla legislazione nazionale e rendendo irreversibili le politiche d’austerità. Continua la lettura di Stop Fiscal Compact, la Rete delle città in comune e Attac scrivono ai sindaci

La rete delle Città in Comune aderisce alla petizione popolare di Attac contro il Fiscal Compact

Il Fiscal Compact, anche attraverso la restrizione delle finanze degli Enti Locali messe in atto dal Governo italiano in sua attuazione, sta determinando gravi conseguenze per la parte più debole della società . Continua la lettura di La rete delle Città in Comune aderisce alla petizione popolare di Attac contro il Fiscal Compact

Il momento è ora: occorre una sinistra, civica, larga e partecipata

Pubblichiamo di seguito il documento letto da Tomaso Montanari e Anna Falcone nella conferenza stampa che si è tenuta oggi nella sala della Stampa Romana che fa il punto della situazione politica in seguito alle vicende di questi giorni e rilancia con forza l’inizia del percorso per un’alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza.

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Dalla Costituzione, dalle città, dalle piazze: un’alternativa al modello neoliberista. Dal prossimo week end l’iniziativa “Cento piazze per il programma”.

Comunicato congiunto Alleanza popolare per la Democrazia e l’Uguaglianza – Rete delle Città in Comune

Dalla Costituzione, dalle città, dalle piazze: un’alternativa al modello neoliberista. Dal prossimo week end l’iniziativa “Cento piazze per il programma”.

Non c’è più tempo. Precarizzazione della vita e del lavoro, emergenze sociali, crescita esponenziale delle diseguaglianze, razzismo e odio per il “diverso” – prodotti delle politiche neoliberiste degli ultimi 20 anni – sono in aumento.

Occorre una netta inversione di tendenza con l’obiettivo di costruire un’alternativa sociale, culturale, economica e politica. Oggi è necessario e possibile dare vita ad un’esperienza radicata nel Paese che sviluppi una proposta di cambiamento radicale rispetto alle politiche proposte dal Pd, dal Movimento 5 Stelle e dal centrodestra. Un nuovo polo politico che si fondi sul ripristino e l’estensione dei diritti di tutte e tutti, rovesciando il modello di economia diseguale imperante.

Le sue radici sono nell’attuazione della Costituzione, come ci indica e chiede chiaramente il risultato del Referendum del 4 dicembre. E per attuare la Costituzione è necessario lavorare con un nuovo metodo basato sulla partecipazione dal basso, innanzitutto a partire dalla definizione del programma. Una partecipazione vera e non preordinata, che rifiuti leadership calate dall’alto, e valorizzi, al contrario le idee di tutte e tutti: chi ha tessere e chi non ce le ha, chi è amministratore pubblico e chi no, chi ha fatto e fa esperienze civiche o di cittadinanza, chi milita nei movimenti e nelle associazioni, e chi in questi anni ha rinunciato anche a votare.

Con questo manteniamo aperto il dialogo con chi lavora per gli stessi obiettivi, ma per costruire una nuova idea di Paese, mettendoci definitivamente alle spalle equilibrismi e tatticismi, che neutralizzano partecipazione e portano solo alla costruzione di accrocchi senza anima.

Per questo l’iniziativa “100 piazze per il programma”, che si svolgerà nelle prossime settimane, è una tappa decisiva del percorso lanciato dal Brancaccio, e si interconnette strettamente con l’iniziativa itinerante della carovana delle “Piazze dell’alternativa”, portata avanti in questi mesi dalla Rete delle città in comune: dalla lotta al patto di stabilità alla difesa e rilancio del welfare, dalle politiche per una accoglienza degna alla disobbedienza ai decreti Minniti-Orlando, dalla riappropriazione del ruolo degli enti locali alla difesa del patrimonio pubblico e naturale dal cemento e dalla speculazione,dalla riduzione della spesa militare ad una politica di pace nel mediterraneo e nel mondo. Primi temi di un lavoro più ampio che continuerà a svilupparsi già nei prossimi giorni.

Partire dalle città, dalle proposte e dalle vertenze che comitati, associazioni, movimenti portano ogni giorno avanti con passione e determinazione, valorizzare le buone pratiche che, insieme alle esperienze diffuse sul territorio, decine e decine di amministratori e amministratrici provano a sperimentare negli enti locali: questo è il primo passaggio per la costruzione di uno spazio pubblico diffuso nel quale trovano spazio la partecipazione e il protagonismo dal basso, e anche il primo mattone di un programma credibile e coerente per una reale alternativa.

Per questo invitiamo tutte e tutti in ogni città a moltiplicare gli appuntamenti delle “Cento piazze”, proseguendo con altri appuntamenti nelle settimane successive, in vista della assemblea nazionale di novembre: un incontro che farà una prima sintesi delle proposte e lancerà la seconda fase del percorso. Un percorso sempre più necessario ed urgente.

Alleanza popolare per la Democrazia e l’Uguaglianza
Rete delle Città in Comune

21 ottobre a Roma contro il razzismo. Le città in comune aderiscono alla manifestazione.

Giustizia ed eguaglianza contro il razzismo: il 21 ottobre tutte/i a Roma

In un momento difficile della storia del paese e del pianeta intero, dobbiamo decidere fra due modelli di società. Quello includente, con le sue contraddizioni e quello che si chiude dentro ai privilegi di pochi. Sembriamo condannati a vivere in una società basata su una solitudine incattivita e rancorosa, in cui prendersela con chi vive nelle nostre stesse condizioni, se non peggiori, prevale sulla necessità di opporsi a chi di tale infelicità è causa. Una società che pretende di spazzare via i soggetti più fragili a partire da chi ha la “colpa” di provenire da un altro paese, rievocando un nazionalismo regressivo ed erigendo muri culturali, normativi e materiali. Una società in cui il prevalere di un patriarcato violento e criminale è l’emblema evidente di un modello tradizionale che sottopone le donne alla tutela maschile e ne nega la libertà. Disagio e senso di insicurezza diffuso sono strumentalizzati dalla politica, dai media e da chi ha responsabilità di governo. Si fomentano odi e divisioni per non affrontare le cause reali di tale dramma: la riduzione di diritti, precarietà delle condizioni di vita, mancanza di lavoro e servizi.

Eppure sperimentiamo quotidianamente, nei nostri luoghi di vita sociale, solidarietà e convivenza, intrecciando relazioni di eguaglianza, parità, reciproca contaminazione, partendo dal fatto che i diritti riguardano tutte e tutti e non solo alcuni. Scegliamo l’incontro e il confronto nella diversità, riconoscendo pari dignità a condizione che non siano compromessi i diritti e il rispetto di ogni uomo o donna.

Vogliamo attraversare insieme le strade di Roma il 21 ottobre e renderci visibili con una marea di uomini, donne e bambini che chiedono eguaglianza, giustizia sociale e che rifiutano ogni forma di discriminazione e razzismo.

Migranti, richiedenti asilo e rifugiati che rivendicano il diritto a vivere con dignità insieme a uomini e donne stanchi di pagare le scelte sbagliate di governi che erodono ogni giorno diritti e conquiste sociali, rendendoci poveri, insicuri e precari.

Associazioni, movimenti, forze politiche e sociali, che costruiscono ogni giorno dal basso percorsi di accoglienza e inclusione e che praticano solidarietà insieme a migranti e richiedenti asilo, convinti che muri e confini di ogni tipo siano la negazione del futuro per tutti.

Ong che hanno salvato migliaia di vite in mare.

Persone nate o cresciute in Italia, che esigono l’approvazione definitiva della riforma sulla cittadinanza.

Giornalisti che tentano di fare con onestà il proprio mestiere, raccontando la complessità delle migrazioni e prestando attenzione anche alle tante esperienze positive di accoglienza.

Costruttori di pace mediante la nonviolenza, il dialogo, la difesa civile, l’affermazione dei diritti umani inderogabili in ogni angolo del pianeta e che credono nella libertà di movimento.

Vogliamo ridurre le diseguaglianze rivendicando, insieme ai migranti e ai rifugiati, politiche fiscali, sociali e abitative diverse che garantiscano per tutte e tutti i bisogni primari.

Il superamento delle disuguaglianze parte dal riconoscimento dei diritti universali, a partire dal lavoro, a cui va restituito valore e dignità, perché sia condizione primaria di emancipazione e libertà.

Chiediamo la cancellazione della Bossi-Fini che ha fatto crescere situazioni di irregolarità, lavoro nero e sommerso, sfruttamento e dumping socio-lavorativo.

Denunciamo l’uso strumentale della cooperazione e le politiche di esternalizzazione delle frontiere e del diritto d’asilo. Gli accordi, quasi sempre illegittimi, con paesi retti da dittature o attraversati da conflitti; le conseguenze nefaste delle leggi approvate dal parlamento su immigrazione e sicurezza urbana che restringono i diritti di migranti e autoctoni (decreti Minniti Orlando) di cui chiediamo l’abrogazione; le violazioni commesse nei centri di detenzione in Italia come nei paesi a sud del Mediterraneo finanziati dall’UE. Veri e propri lager, dove i migranti ammassati sono oggetto di ogni violenza. Esigiamo che delegazioni del parlamento europeo e di quelli nazionali si attivino per visitarli senza alcun vincolo o limitazione.

Chiediamo canali di ingresso sicuri e regolari in Europa per chi fugge da guerre, persecuzioni, povertà, disastri ambientali.

Occorrono politiche di accoglienza diffusa che vedano al centro la dignità di chi è accolto e la cura delle comunità che accolgono. Politiche locali che antepongano l’inclusione alle operazioni di polizia urbana. E occorre un sistema di asilo europeo che non imprigioni chi fugge nel primo paese di arrivo.

Il 21 ottobre uniamo le voci di tutte le donne e gli uomini che guardano dalla parte giusta, cercano pace e giustizia sociale, sono disponibili a lottare contro ogni forma di discriminazione e razzismo.

Per adesioni: 21ottobrecontroilrazzismo@gmail.com

Cento piazze per il programma. Prosegue il percorso avviato al teatro Brancaccio

di Anna Falcone e Tomaso Montanari

Il percorso del Brancaccio va avanti e cresce grazie alle assemblee che si stanno celebrando in tutta Italia, fra piccoli e grandi centri. Solo per citare questi ultimi, già nel mese di Luglio, si sono tenuti i primi incontri a Firenze, Roma e Milano. Sono seguite a Settembre le assemblee di Torino, Bologna, Pescara e Perugia. Presto sarà la volta di Genova, Napoli, Venezia, Palermo e, a seguire, tante altre città. Parte da qui la nostra iniziativa “Cento Piazze per il Programma”: incontri partecipati, seri, bellissimi, ricchi di idee e di entusiasmo, in cui stiamo dando seguito al percorso iniziato il 18 Giugno a Roma. Da tutti scaturisce la volontà di costruire insieme una Sinistra unita e capace di invertire la rotta del Paese: due caratteristiche indivisibili, perché la prima è in funzione della seconda.

La strada che porta a questo risultato non passa attraverso tavoli di vertice, ma dalla costruzione di un progetto politico innovativo, chiaro, radicale, che possa realizzare una Lista civica e di sinistra con candidati credibili e scelti democraticamente dai cittadini e nei territori, non calati dall’alto. Per questo abbiamo deciso di iniziare dalla partecipazione dei cittadini e dalle assemblee tematiche in cui scrivere insieme il programma.

LE ASSEMBLEE

Vi abbiamo proposto di lavorare sulle priorità programmatiche decise dall’assemblea del Brancaccio e di tenere, a partire dall’ultimo fine settimana di Settembre, le assemblee sui primi cinque punti:

1) Lavoro, diritto al reddito, pensioni, equità di genere e intergenerazionale;
2) Diritti, welfare (diritto alla salute, giustizia e assistenza sociale); scuola, ricerca e università; ruolo dello Stato (art. 3 Cost.) e discussione sull’Europa
3) Fiscalità: equità e progressività;
4) Innovazione, energia, ambiente, modelli di sviluppo;
5) Immigrazione, inclusione e politiche securitarie, modello sociale.

Molti ci hanno chiesto di poter utilizzare anche il fine settimana successivo (6-8 Ottobre) e non possiamo che essere d’accordo. Per questo abbiamo deciso di estendere le date dell’iniziativa e programmare negli ultimi due fine settimana di Ottobre (20-22 e 27-29) la seconda sessione di assemblee in cui discuteremo degli altri temi, indicati come prioritari per il programma:

6) Attuazione della Costituzione: sovranità popolare, modello democratico, cittadinanza, partecipazione, partiti politici;

7) Economia ecologica e sostenibile, vincoli europei, pareggio di bilancio (art. 81 Cost.), politica monetaria, cooperazione e sviluppo comune;

8) Politiche giovanili, sostegno al disagio, lavoro e valorizzazione delle risorse e dei talenti;

9) Beni comuni, valorizzazione del patrimonio naturale, artistico e culturale. Mezzogiorno e sviluppo delle aree depresse;

10) Pace, disarmo, lotta al terrorismo, politica internazionali. Globalizzazione dei diritti.

Tutti i punti dovranno essere trattati nella prospettiva della parità di genere, delle differenze e delle pari opportunità fra generazioni, nella fruibilità delle risorse e nel diritto a decidere del proprio futuro.

Le assemblee locali dovranno essere rivolte alla cittadinanza e aperte alla più ampia partecipazione di singoli, soggetti civici e associativi. Per questo, dovranno essere pubblicizzate nel modo più largo possibile, tenersi in luoghi pubblici o aperti al pubblico e, ove possibile, all’aperto.

Al tal fine, vi invitiamo a comunicarne date e luoghi degli incontri all’indirizzo e-mail perlademocraziaeluguaglianza@gmail.com: ne daremo diffusione nazionale tramite il nostro sito web (www.perlademocraziaeluguaglianza.it) e pagine social, in modo che chiunque voglia possa partecipare.

Le assemblee dovranno celebrarsi in tempi e modi che ne garantiscano apertura, pluralità e trasparenza in modo che tutti possano partecipare attivamente e prendere la parola, nel rispetto della parità di genere, dando spazio ai contributi di chi vive i problemi in prima persona, dei giovani e delle associazioni e realtà locali. Accanto agli interventi dei cittadini, sarà opportuno prevedere quelli di esperti della tematica che si è deciso di affrontare.

Tutti gli incontri dovranno convergere nella redazione di una proposta programmatica.

I REPORT

Vi chiediamo di raccogliere i vostri contributi in una proposta sintetica di massimo 5 cartelle, in cui siano indicati: il nome e i componenti del gruppo proponente, il tema, la proposta dettagliata in punti, completa dei tempi, modi e risorse per realizzarla. Per facilitarvi la redazione, abbiamo predisposto un modello che potrete scaricare QUI

Ogni ulteriore documento di dettaglio/dossier/documentazione potrà essere inviato in allegato.

Tutto questo, perché non vogliamo scrivere un “libro dei sogni”, ma concentrarci su proposte concrete e credibili, volte a migliorare la vita delle persone e a realizzare una società più giusta e democraticamente avanzata.

Le vostre idee e proposte dovranno essere inviate sempre all’indirizzo email perlademocraziaeluguaglianza@gmail.com e saranno caricate sul sito, affinché tutti gli aderenti al nostro progetto possano leggerle e valutarle, previa registrazione.

L’obiettivo è di costruire un programma plurale e condiviso democraticamente. Ancora, di decidere insieme come proseguire il nostro percorso e strutturare democraticamente la nostra organizzazione, che non sarà mai di leader, ma di persone che lavorano insieme per un progetto democratico.

PRIMA ORGANIZZAZIONE

Fino ad allora, vi invitiamo ad organizzarvi in Coordinamenti locali temporanei e di scopo, aperti a quanti si aggiungeranno, inclusivi e plurali e paritari, aventi il compito di sostenere l’organizzazione delle assemblee e favorire la massima partecipazione di cittadini, comitati, associazioni e realtà locali. Se lo riterrete utile, e non divisivo vi invitiamo a indicare un portavoce e un portavoce che, insieme, mantengano i rapporti con gli altri coordinamenti locali e con il livello nazionale.

A conclusione delle assemblee tematiche ci rivedremo tutti a Roma, in Novembre, per una grande assemblea nazionale in cui presentare il frutto di questo lavoro: il nostro progetto per il Paese.

ADESIONI

Chiunque voglia partecipare attivamente e aderire al nostro percorso potrà registrarsi da lunedì 25 settembre compilando il form a questo link https://www.aderisci.perlademocraziaeluguaglianza.it/events/1/subscriptions/new

Invitiamo a registrarsi anche chi aveva partecipato all’incontro del Brancaccio e consegnato solo la scheda cartacea.

 

AUTOFINANZIAMOCI

Vi invitiamo, altresì, a contribuire con una donazione al progetto e alle assemblee locali, che – lo ribadiamo – si basano interamente sulle nostre forze e sull’autofinanziamento.

Per sostenere il nostro progetto, le edizioni del Gruppo Abele hanno pubblicato un libro, “Indicativo futuro: le cose da fare. Materiali per una politica alternativa” (http://www.giunti.it/libri/saggistica/indicativo-futuro-le-cose-da-fare/), raccoglie molte delle idee sui temi di discussione che stiamo affrontando: attuazione della Costituzione, lavoro, economia, reddito, Europa, scuola, migranti, democrazia partecipativa, politica e futuro della sinistra. Per questo lavoro ringraziamo Livio Pepino, che ha curato l’introduzione, e gli autori che ci hanno generosamente e autorevolmente affiancato: Alessandra Algostino, Giuseppe De Marzo, Lorenzo Marsili e Yanis Varoufakis, Federico Martelloni, Filippo Miraglia, Mario Pianta, Christian Raimo. Chi vuole può acquistarlo al prezzo di € 5,00 (scrivendo a: egallina@gruppoabele.org) e venderlo in occasione degli incontri pubblici, chiedendo un contributo in più rispetto al prezzo di copertina (€ 7,00), per finanziare le assemblee locali.

Buon lavoro e andiamo avanti!

 

LA LETTERA DI FALCONE E MONTANARI IN PDF